di Totò Occhiato
Le tradizioni, sono lo specchio dei popoli. Esse ci vengono tramandate e immutate nella sostanza ed ogni volta le utilizziamo come degli standards quasi a tarare il nostro tempo. Ogni anno eccole, puntuali, a rievocarci sentimenti ancestrali, riportandoci con la memoria a ciò che è già stato. Un sano ritorno al passato, per alcuni inutile ed inconsistente, ma che spesso ci aiuta a comprendere meglio il presente. Ed è così che Rosarno, tenendo fede alla sua storia, lega le sue tradizioni alla religione. Tradizione e religione sono così intrise l’una dall’altra tanto da costituire un tutt’uno indissolubile.
Da secoli, il giorno di Pasqua, viene rievocato l’incontro tra la Beata Vergine e il Cristo Risorto, la così detta “Affruntata”. E’ l’incontro della Madre col Figlio risorto!
A Rosarno il rito è particolarmente suggestivo ed emozionante in quanto i personaggi, a parte le statue del Cristo Risorto e della Madonna, sono viventi. Sono gli apostoli Giovanni, Pietro e Giacomo
Tutto inizia nella Chiesa del Purgatorio (oggi della Trinità) da dove alle ore 11,00, portata a spalla dai portatori che indossano la tradizionale tonaca rossa con mantello amaranto , esce la pesante statua lignea del Cristo Risorto che, accompagnata dalle campane che suonano a festa, percorre un tratto di Corso Garibaldi, Piazza del Popolo, scende verso Largo Vignaioli, e Piazza Valarioti e va ad essere posizionata in Via Regina Elena all’altezza della traversa con Via Abruzzi.
Contemporaneamente dalla Chiesetta dell’Immacolata, a spalla dei portatori con tonaca color celeste e mantello azzurro, esce la statua dell’Immacolata Concezione ammantata di nero e col volto coperto in segno di lutto. Percorre in salita la Via Roma e poi Via Immacolata, Piazza Mastrilli, Via Elena, Corso Garibaldi, Piazza Convento e Via Toselli dove viene posizionata nella parte bassa, vicino all’innesto con Via Elena.
Intanto Largo Vignaioli e Piazza Valarioti sono strapiene di migliaia di persone che aspettano con ansia l’inizio del secolare rito dell’Affruntata che si svolge nel largo corridoio lasciato tra le due ali di folla (fino alla fine degli anni ’70 si svolgeva sul Corso Garibaldi).
“A mezzogiorno si inizia. Cala quasi il silenzio! Guidati dalla voce del parroco dell’arcipretura San Giovanni Battista, fanno la loro apparizione gli apostoli Giovanni, Pietro e Giacomo discutendo animatamente.
Hanno saputo della resurrezione di Gesù! Prima a passo veloce e poi di corsa lo vanno a cercare e da Lui sono mandati a trovare sua Madre per annunciaglielo. Eccoli di corsa che si avviano verso di Lei per comunicarle quanto visto. Ma Lei non crede e declina l’invito degli apostoli di andare a vederlo. Tornano allora di corsa verso Gesù dicendogli che Sua Madre non crede a quanto da loro comunicato. Ed ecco che nuovamente vanno a trovare Maria che, titubante, appare e piano piano si avvicina. Ma arrivata all’angolo, prima di entrare in piazza, si ferma. Gli apostoli allora si inginocchiano davanti a Lei pregandola di continuare per andare a vedere. Ma Lei si gira e torna indietro. Anche gli apostoli ritornano da Cristo ed ancora una volta sono da Lui mandati a chiamare Sua Madre. Intanto, mentre i tre correndo vanno da Maria, la statua di Cristo Risorto viene spostata e portata all’ingresso della piazza, dove appare in tutto il suo splendore agli occhi della folla e principalmente bel visibile agli occhi di Sua Madre non appena la stessa arriverà nel punto da dove prima era tornata indietro. E infatti eccola! Ancora una volta si avvicina e finalmente vede! Contemporaneamente le due statue iniziano ad essere portate velocemente l’una verso l’altra.
Il nero manto della Madonna “cade” ed essa appare in tutta la sua bellezza mentre corre verso il Figlio Risorto. Tra il fragore degli applausi scroscianti dei presenti, le statue si “incontrano” al centro del percorso e, a modo di saluto, si inchinano uno davanti all’altra tra l’entusiasmo generale”. Segue poi il rito del passaggio del fiore che Gesù tiene tra le dita della mano destra e che verrà messo nelle mani di Maria.
Questa è l’Affruntata! L’incontro tra Madre e Figlio! E’ il giorno della Resurrezione e si ripete ogni anno, da sempre, e da sempre la commozione è tanta, specialmente in chi ormai ha una certa età.
Quella di Rosarno è, senza dubbio, una delle rappresentazioni più belle e suggestive, tanto da richiamare gente da tutte le parti, che giunge in città puntualmente per vivere una giornata di festa e godere di questo straordinario spettacolo senza tempo.