di Rosanna Careri


 

Sono gli anni ’60, tempo di contestazione e protesta, di rifiuto dei modelli convenzionali, di una controcultura giovanile che rigetta ogni conservatorismo, causa di alienazione e di disagio. La contestazione approda in una nuova identità collettiva che si manifesta in particolare nei costumi e nella musica. I protagonisti sono i giovani, i giovani della beat generation, il fenomeno più genuino e profondo del disagio contro il conformismo dei valori borghesi. Il nuovo fenomeno non interessa solo le grandi città ma arriva negli angoli più remoti, anche a Rosarno.

La nuova spinta culturale cambia il volto di Rosarno; protagonisti indiscussi di quella “Rosarno felix” sono loro, i River’s Boys, il cui nome è un omaggio al fiume Mesima. L’occasione per suonare si presenta con la nascita a Rosarno di un club, “La Greffa”, centro ricreativo, culturale, musicale, dotato di alcuni strumenti musicali che subito accendono la passione di questi cinque ragazzi di 15/16 anni, tutti autodidatti, tanto da spingerli a formare un “complesso”. Il gruppo è composto da Angelo Porretta (voce solista), Gino Napoli (chitarra e voce), Pippo Scordino (chitarra solista) Pino Fazzari (basso), Cecè Porretta (batteria).

I River’s boys, all’insaputa dei genitori, firmano cambiali per l’acquisto degli strumenti con l’aiuto di Pino Smedile, primo convinto sostenitore del gruppo. Un piccolo grande sogno si avvera quando la batteria, acquistata direttamente da Chicago, arriva al porto di Napoli. Per le prove si riuniscono in una vecchia casa di via Gioberti prima e via Savoia dopo, nel rione Case Nuove: ogni sera sono presenti decine di giovani. Accadeva spesso che il padre di Angelo e Cecè, abile suonatore di mandolino, da casa sua, distante un tiro di schioppo, avvertisse un suono imperfetto e riuscisse a individuare uno strumento non bene accordato. […]

 

Il testo continua in Kiwi, deliziosa guida di Rosarno – Rosarno Ulteriore. È un estratto della presentazione fatta dall’autrice il 3 gennaio 2016, in occasione del ritorno dopo 43 anni sulla scena musicale dei River’s Boys. Iniziativa organizzata dall’associazione socio-culturale Nuovamente in memoria di Pino Fazzari, storico componente del gruppo emigrato con la famiglia in Argentina.