Che cos'è il peccato di hybris?

Pericle Palmieri
2025-09-20 18:06:40
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: 3
Il peccato di hybris è una superbia orgogliosa che porta alla violazione del limite e dell'ordine, specie celeste.
La hybris è un genere di superbia davvero sommo, inconfondibile con mera sbruffoneria e vanità, capace di portare a esseri umani e sovrumani disgrazie non solo funestissime, ma perfino perpetue o ereditarie.
La hybris coglie una misura di tracotanza, che è presunzione di potere, così elevata da fronteggiare direttamente l'ordine superiore, suscitandone la tremenda vendetta.
La hybris richiede una prospettiva molto alta, non siamo davanti a comportamenti boriosetti, siamo nel blasfemo.
In pratica non c'era peccato superiore all'oltraggio dell'hybris, nella cultura greca.
Credere di potersi pareggiare alle divinità superiori, credere di poter trasgredire il loro comando, credere di poter sovvertire l'ordine costituito è un genere di superbia sommo.
Tutta la superbia è un problema di limite, il peccato è una trasgressione, tant'è che a ben vedere Dante nell'Inferno non individua nemmeno una categoria a sé di superbi, solo nel Purgatorio c'è.

Ciro Mazza
2025-09-20 17:58:28
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: 2
Il peccato di hybris è l'orgoglio che, derivato dalla propria potenza o fortuna, si manifesta con un atteggiamento di ostinata sopravvalutazione delle proprie forze.
È la personificazione della prevaricazione dell’uomo contro il volere divino.
È l’insolenza, la tracotanza.
Viene punito dagli dèi direttamente o attraverso la condanna delle istituzioni terrene.

Nadia Rizzi
2025-09-20 16:36:32
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: 4
Il peccato di Hybris è considerato la più grave colpa per un uomo greco, poiché consiste nel volere troppo, ignorare il senso della misura, soverchiare il più alto valore della Legge.
La Tracotanza è dunque tradimento nei confronti dell’essenza stessa di uomo mortale, che deve godere della vita che gli è data.
Creatura votata alla morte non deve pensare pensieri al di là della propria natura, ché Dismisura se appieno fiorisce, fruttifica in spiga di rovina, donde miete messe di pianto.
La costruzione del dolore è allora per Eschilo il più alto pretesto per far vivere il ricordo della trasgressione delle leggi di natura: infatti a colpa deve seguire ugual pena, e le migliaia di corpi caduti a Salamina devono riecheggiarne il senso tragico.
Nell’ottica greca, a condannare i persiani non fu il loro modo di affrontare la battaglia, per avere magari impiegato un’erronea strategia offensiva, bensì fu la decisione da parte di Serse di guadare l’Ellesponto: egli infatti, sfruttando un lungo ponte di barche, ebbe l’ardire inaudito di giocare con Ate e di sfidare Poseidone.
Ricchezza non giova ai morti.
Una volta morti, nel senso di deceduti, le vastità che abbiamo accumulato durante la vita si svuotano di valore, poiché hanno compiuto il loro destino, e di certo non possono sopravvivere al loro defunto possessore.

Rosolino Marini
2025-09-20 16:05:01
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: 2
Hybris è un tema ricorrente della tragedia greca e della letteratura greca, presente anche nella Poetica di Aristotele.
Significa letteralmente "tracotanza", "eccesso", "superbia", "orgoglio” o "prevaricazione".
Si riferisce in generale a un'azione ingiusta o empia avvenuta nel passato, che produce conseguenze negative su persone ed eventi del presente.
È un antefatto che vale come causa a monte che condurrà alla catastrofe della tragedia.
Il tema ricorre molto frequentemente nella Divina Commedia di Dante Alighieri in ottica cristiana;
qualsiasi peccato può essere ricondotto alla hybris dell'uomo, che tenta di arrivare con la ragione a comprendere i misteri del divino, ponendosi egli stesso come Dio.