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Qual è il mito di Ermes?

Ortensia Russo
Ortensia Russo
2025-11-11 10:04:19
Numero di risposte : 9
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Ermes, o Mercurio per i Romani, ha nel mondo pagano una fama non sempre buona. Infatti è un dio con molte funzioni diverse tra loro: protettore dei commerci, ladro ma anche psicopompo, è l’astuto messaggero degli dei, figlio di Zeus e della ninfa Maia, ma continua con una discendenza umana. Per i Romani la sua figura si avvicina a quella di un dio etrusco. Ermes aveva il ruolo di accompagnatore delle anime e aveva il permesso di frequentare gli Inferi. Le cerimonie si svolgevano nei luoghi di passaggio e al tramonto, coerentemente con il suo ruolo di tramite tra due mondi. Anche nel mondo romano conserva questa caratteristica e, inoltre, si accentua la sua immagine di dio degli scambi e dei commerci. In Grecia l’inno operino invece lo considera interprete e messaggero, un angelo come la dea Iride di cui abbiamo già analizzato la figura. Ermes è una divinità della mitologia greca. È figlio di Zeus e della ninfa Maia e fa parte dei dodici Olimpi, le divinità più importanti della religione ellenica.
Gianmarco Montanari
Gianmarco Montanari
2025-11-11 09:58:31
Numero di risposte : 4
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Nato al mattino, già a mezzogiorno era uscito dalle fasce e trovato il guscio di una tartaruga se ne era fatta una lira. Poi andato verso il tramonto in Pieria, dove Apollo pascolava le greggi degli dei, gli rubò 50 giovenche. Apollo inseguì e raggiunse il ladro, ma sedotto dal suono della sua lira, gli lasciò le giovenche in cambio dello strumento. Così E. divenne pastore; inventò la zampogna che pure donò ad Apollo in cambio della verga magica d’oro a 3 rampolli, il caduceo, che divenne poi il principale dei suoi attributi, nella forma di una bacchetta con intorno due serpenti attorcigliati. La più nota avventura di E. è l’uccisione di Argo, guardiano di Io: da ciò si fece derivare l’epiteto, peraltro oscuro, di Argifonte. Forse il carattere prevalentemente o almeno frequentemente funerario dei cumuli di pietre spiega la funzione di E.-psicopompo, accompagnatore delle anime nell’oltretomba. È un aspetto, questo di E. pastore, che autorizza a connettere sempre più la sua figura con il Peloponneso e l’Arcadia dove il suo culto è più largamente testimoniato che altrove.