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Quali sono i simboli della dea Venere?

Ursula Ferrara
Ursula Ferrara
2025-05-07 04:49:24
Numero di risposte: 1
Il tema del dipinto, che celebra Venere come simbolo di amore e bellezza, fu forse suggerito dal poeta Agnolo Poliziano. La dea è in piedi sopra la valva di una conchiglia, pura e perfetta come una perla. L’accoglie una giovane donna, identificata talvolta con una delle Grazie oppure con l’Ora della primavera, che le porge un manto cosparso di fiori. Avvalora questa ipotesi anche la raffigurazione degli alberi di aranci, considerati un emblema mediceo per l’assonanza fra il nome della famiglia e quello con cui queste piante erano note, ‘mala medica’. Nota come “Nascita di Venere”, la composizione raffigura più precisamente l’approdo sull’isola di Cipro della dea dell’amore e della bellezza, nata dalla spuma del mare e sospinta dai venti Zefiro e, forse, Aura. La coppia dei Venti che vola abbracciata è una citazione da un’opera antica, una gemma di età ellenistica posseduta da Lorenzo il Magnifico.
Gioacchino Rossi
Gioacchino Rossi
2025-04-26 04:36:18
Numero di risposte: 2
Il simbolo di Venere, indicato graficamente con ♀, è il simbolo astronomico del pianeta Venere. Il simbolo, oltre a quello astronomico, assume altri significati, tra cui: la dea romana Venere, il sesso femminile, in botanica, in biologia, e anche nel movimento femminista. Il simbolo ⚢, formato da due ♀ inanellati tra loro, indica il lesbismo. Il carattere ♀ è rappresentato dal codice Unicode "U+2640". Nelle mappature personalizzate delle tastiere, viene talvolta associato al tasto ":", simbolicamente legato ai cromosomi XX, in contrapposizione al ";", associato ai cromosomi XY per il simbolo ♂.
Sergio Testa
Sergio Testa
2025-04-26 01:27:32
Numero di risposte: 1
Simbolo stesso della bellezza e della forza dell’eros, è capace di infondere il desiderio in ogni creatura. Afrodite ha anche altri nomi e soprannomi, come Citerea o Cipria. Insieme al dio Eros, Afrodite suscita il desiderio dell’innamoramento. La dea protegge inoltre il matrimonio e infatti le vergini si votano a lei prima delle nozze. Ma Afrodite non protegge solo l’amore legittimo: anche le prostitute si votano alla dea e spesso offrono nei suoi templi doni attinenti alla loro ‘professione’. A Roma, invece, Venere incarna il legame matrimoniale e – come madre di Enea e progenitrice della dinastia di Giulio Cesare – simboleggia, accanto a Marte, l’origine divina della Città eterna. Secondo alcuni rappresenterebbe la forza generatrice della natura e della fioritura. Altri hanno collegato il suo nome al verbo veneror «venerare», indicando nella forza magica di invocazione del dio da parte dell’uomo la sua originaria prerogativa. A Roma ha anche il soprannome di Obsequens «colei che esaudisce le preghiere». Dal 3° secolo a.C. alla sua figura viene sovrapposta quella dell’Afrodite greca. A Roma però, Venere non assume la protezione di tutti gli amori, rimanendo piuttosto simbolo dell’unione coniugale. Non è accostata a Vulcano come sposa, bensì a Marte, formando in tal modo la coppia che simboleggia i due caratteri del mondo romano, la forza militare e l’origine divina della stirpe di Romolo.