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Artemide è la dea della caccia?

Emidio De luca
Emidio De luca
2025-05-27 06:45:59
Numero di risposte: 1
Il mito racconta come quattro cerve furono scelte dalla Dea Artemide per trainare il suo carro, un privilegio paragonabile soltanto a quello dei cavalli di Zeus. La divinità giunse in vista di numerose cerve. Erano cinque in tutto: quattro in corsa ne catturasti svelta senza i cani, perché il veloce carro ti portassero. In questo frangente, dunque, quattro delle cinque cerve furono catturate e aggiogate dalla dea, mentre il destino della fuggitiva si compì in una fatica di Ercole. Occorre sottolineare come qui venga fatto un esplicito riferimento al tema delle cerve cornute. Le quattro cerve sono trattate con molta cura: paragonate ai cavalli di Zeus, si cibano agli stessi pascoli e bevono l'acqua contenuta in recipienti d'oro.
Rebecca Ferretti
Rebecca Ferretti
2025-05-16 16:41:49
Numero di risposte: 2
Artemide è la dea greca il cui nome, di significato oscuro, appare già dal 13° sec. a.C. in documenti micenei. Alcuni tratti della sua figura, in particolare la connessione con il mondo della natura e con la caccia, portano ad accostarla al tipo di un'arcaica 'signora degli animali'. Armata di arco e frecce, errava per i boschi con un corteggio di ninfe ed era legata a eroi, come Orione, Atteone e Ippolito, di cui finì per causare la rovina. Fra queste forme arcaiche si affermò e predominò quella della vergine dea cacciatrice, effigiata con una corta tunica e alti calzari, caratterizzata dal cervo e dal cane che la affiancano, dall'arco che ha in mano e dalla faretra sul dorso. Nelle scene mitiche spesso va a caccia con le ninfe o si bagna nelle acque dei fiumi e dei laghi.
Carlo Martinelli
Carlo Martinelli
2025-05-07 07:54:01
Numero di risposte: 2
I boschi però, nelle notti di luna, si popolano di animali: lepri, cervi, daini, cinghiali e orsi; per questo Artemide era anche la dea della caccia. Armati di arco e frecce d’oro, dimorava nei boschi con i suoi affidabili cani da caccia e con uno stuolo di ninfe. Cacciava le fiere ma le amava e le proteggeva, e guai a chi ne faceva indebitamente strage. Accompagnata dalle ninfe del boschi, le Driadi, e seguita da cani, percorreva le selve, con una veste corta, l’arco e la faretra.
Sara Fontana
Sara Fontana
2025-05-06 13:02:07
Numero di risposte: 1
Diana, chiamata dai Greci Artemide, è la sorella di Apollo. Cacciatrice e signora delle fiere, è la dea della natura selvaggia. Dea della caccia, era armata di arco e, accompagnata dalle ninfe, frequentava boschi, montagne e fresche radure. I Greci la veneravano come 'signora delle fiere'. E con gli animali selvaggi, soprattutto con la cerva e con l'orsa, era spesso identificata. Orse erano chiamate le sacerdotesse del suo tempio a Brauron, in Attica. Artemide era anche una dea vergine, protettrice della purezza. L'iconografia la ritrae come cacciatrice, con il chitone, arco, frecce, calzari e una muta di cani. Il suo carro d'oro è trainato da cerve.
Grazia D'angelo
Grazia D'angelo
2025-04-22 13:01:57
Numero di risposte: 1
Artemide è una delle divinità più potenti e rispettate del pantheon greco e rappresenta la dea della caccia, della natura selvaggia, e della castità. Artemide è la figlia di Zeus e Leto, e sorella gemella di Apollo, il dio della luce e della musica. Come dea della caccia, Artemide è spesso rappresentata con un arco e delle frecce, circondata da animali selvatici come cervi, cani da caccia e lepri. La sua figura incarna la dualità della natura: protettrice degli animali, ma anche cacciatrice implacabile. Artemide governava su tutto ciò che era selvatico e incontrollabile, e la sua forza era vista come la manifestazione del potere della natura stessa. Si narra che fin da giovane chiese a suo padre Zeus di poter vivere una vita indipendente, lontano dalle città e dagli uomini, dedicandosi alla caccia e alla protezione della natura. Zeus le concesse tale privilegio, e così Artemide divenne una delle divinità più libere e selvagge dell’Olimpo.