Quali sono i riti fallici?
Fernando Bellini
2025-11-14 01:45:03
Numero di risposte
: 4
Nel mondo greco classico, le falloforie, dette anche fallagogie, erano processioni solenni in onore di Priapo e Dioniso nelle quali si trasportavano enormi falli di legno, accompagnando il corteo con canti tipici.
Nelle falloforie propiziatorie del raccolto, molto diffuse nel mondo agricolo dell'antica Grecia e poi in Italia e nei territori dominati dai Romani, le processioni con il fallo terminavano con una pioggia di acqua mista a miele e succo d'uva, indirizzata verso i campi, che rappresentava l'eiaculazione del seme origine della vita e quindi propiziava l'abbondanza del raccolto.
Attraverso la legge di Evegoro (IV secolo a.C.), riportata da Demostene (21, 10 = Test. 108a), sappiamo che la processione dedicata a Dioniso era organizzata in un modo ben preciso: in primo luogo vi era la missio, cioè le persone adulte che aprivano il corteo; questi erano seguiti dai fanciulli, a loro volta seguiti dal κῶμος ( = Komos).
Plutarco ci descrive una di queste processioni in campagna: «in testa venivano portati un'anfora piena di vino misto a miele e un ramo di vite, poi c'era un uomo che trascinava un caprone per il sacrificio, seguito da uno con un cesto di fichi e infine le vergini portavano un fallo con cui venivano irrigati i campi.»
Nel mondo classico greco-romano, il fallo era infatti considerato il simbolo della vita per eccellenza, in quanto il pene è il generatore del seme.
Nel rito fallico si sacrificava un caprone e se ne occultava il fallo, che poi nella processione veniva sostituito da un enorme simulacro di legno di fico.
Lucia Esposito
2025-11-14 00:47:32
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: 7
I romani antichi per proteggersi dal "fascinus", o malocchio, adoperavano curiosi amuleti a forma di fallo: molti si possono trovare in molti musei archeologici in tutto il mondo.
Odino Ruggiero
2025-11-14 00:07:09
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: 6
I riti fallici erano collegati ai riti dionisiaci e alle orge dionisiache.
Il culto di Priapo risale ai tempi di Alessandro Magno e fu largamente ripreso anche dai Romani.
Il suo culto era anche fortemente associato al mondo agricolo ed alla protezione delle greggi, dei pesci, delle api, degli orti.
Spesso infatti, cippi di forma fallica venivano usati a delimitare gli agri di terra coltivabile.
Le feste in onore di Priapo, definite falloforie, avevano un grande rilievo nel calendario sacro.
Il culto del membro virile eretto, nella Roma antica era molto diffuso tra le matrone di estrazione patrizia a propiziare la loro fecondità e capacità di generare la continuità della gens.
Sempre a Roma, le vergini patrizie, prima di contrarre matrimonio, facevano una particolare preghiera a Priapo, affinché rendesse piacevole la loro prima notte di nozze.
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