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Chi è Persefone nella mitologia?

Agostino Grasso
Agostino Grasso
2025-05-15 03:09:26
Numero di risposte: 1
Persefone, Proserpina per i Romani, è la figlia di Demetra, dea delle messi, e di Zeus. Il mito di Persefone è incentrato sul suo rapimento da parte di Ade, re dell’oltretomba. La giovane Persefone stava cogliendo fiori su un prato con le sue amiche, quando venne attratta da un bellissimo narciso e fece per coglierlo; in quel momento il suolo si spalancò e ne emerse Ade, che la afferrò e la condusse con sé negli abissi sul suo carro d’oro trainato da cavalli neri. Così Persefone rimase da un lato l’eterna fanciulla accanto alla madre, dall’altro divenne regina degli Inferi. Questa vicenda allude ad un ciclo di morte e rinascita, ad un processo di trasformazione. Persefone corrisponde all’archetipo psicologico della Kore, l’adolescente inconsapevole di sé, indecisa del proprio ruolo nella vita, incline a compiacere gli altri, a vivere nell’iperprotezione, al riparo dai possibili rischi. Tuttavia il prosieguo della vicenda mitica vede la fanciulla diventare regina, donna adulta, conscia dei propri desideri e del proprio compito. Nella sua versione matura, Persefone simboleggia l’attitudine a rinascere in seguito all’immersione nel sé profondo, grazie ad un’opera di mediazione con la dimensione ordinaria.
Radio Moretti
Radio Moretti
2025-05-04 23:24:38
Numero di risposte: 2
Persèfone, chiamata anche Kòre, Kora o Core, che in greco vuol dire “giovane donna” è uno dei nomi più celebri della mitologia greca e in particolare dei Misteri Eleusini. Moglie di Ade, era la regina dell’oltretomba. Persefone, nella versione principale del mito che la riguarda, era la figlia di Demetra e Zeus. Suo zio Ade perse la testa per lei, tanto da rapirla e portarla con sé negli inferi, contro il suo volere. Qui Persefone cadde in trappola: rifiutandosi di mangiare ogni altra cosa, accettò di mangiare solo sei chicchi di melograno, senza sapere che mangiare i frutti degli inferi comportasse il rimanerne prigionieri per l’eternità. In una versione diversa del mito, Persefone non avrebbe mangiato i sei chicchi perché ingannata, ma in modo consapevole e consenziente, perché ormai innamorata di Ade. Persefone sarebbe rimasta col marito, nell’oltretomba, tanti mesi quanti chicchi aveva mangiato e il resto dell’anno con la madre. A Persefone toccò trascorrere sei mesi negli inferi e sei mesi sulla Terra. Nei sei mesi in cui Persefone tornava dalla madre, la gioia di Demetra faceva sì che la Terra rifiorisse, dando luogo alla primavera e all’estate. Nei sei mesi in cui tornava dal marito Ade, la tristezza di Demetra dava luogo all’autunno e all’inverno. Matrimonio e fertilità della Natura, morte e rinascita, il ciclo delle stagioni e il mistero della vita che si rinnova: quanti significati in un mito solo!
Edipo De Santis
Edipo De Santis
2025-05-04 23:17:56
Numero di risposte: 1
Secondo i racconti più diffusi, di Persefone, figlia di Zeus e Demetra, si innamorò Ade, il loro potente fratello che dava ordine al mondo della morte. Persefone fu restituita alla luce e poté riabbracciare sua madre, ma i pochi chicchi di melograno che aveva mangiato sottoterra la vincolavano per sempre al regno dei morti, e così la sua rinascita non fu completa: per sei mesi, d’inverno, siede accanto allo sposo sul trono infero, per gli altri ritorna a vivere con la madre e tutti gli dèi. Le nozze tra Ade e Persefone sono una grande metafora della vita che si rinnova, poiché rinviano in realtà al morire e al rinascere della vegetazione e al perenne ciclo dell’esistenza in cui la morte non è il punto terminale, ma una tappa necessaria alla vita stessa, nel grande ciclo cosmico, cui partecipano anche gli uomini.
Gianmarco Grasso
Gianmarco Grasso
2025-05-04 21:55:52
Numero di risposte: 1
Persefone è divinità ctonia degli antichi Greci. Regna nell’oltretomba, accanto al consorte Ade, con caratteristiche minacciose. Parallelamente, col nome di Kore, è divinità agraria strettamente connessa con Demetra, della quale è figlia. La P. infernale appare come figlia di Demetra Erinys e Posidone, o figlia di Stige. Come dea delle messi, è figlia di Demetra e di Zeus. I due aspetti della dea convivono nella vicenda del rapimento di P. da parte di Plutone. La dea P. passò, tra il 5° e il 3° sec. a.C., nella religione dei Romani, che la venerarono col nome di Proserpina.
Umberto Monti
Umberto Monti
2025-05-04 19:53:01
Numero di risposte: 1
Prosèrpina è la versione romana della dea greca Persefone o Kore. Il nome potrebbe derivare dalla parola latina proserpere ("emergere") a significare la crescita e l'emergere delle forme naturali e in particolare della coltivazione del grano. Viene anche identificata con la dea Libera. Proserpina era figlia di Cerere. Fu rapita da Plutone mentre raccoglieva fiori sulle rive del lago Pergusa a Enna e trascinata sulla sua biga, lì divenne la sposa di Plutone e regina degli Inferi. Secondo Proclo e Strabone, invece l'episodio del mito si verificò a Hipponion. Dopo che la madre ebbe chiesto a Giove di farla liberare, poté ritornare in superficie, a patto che trascorresse sei mesi all'anno con Plutone. Cerere fece calare il freddo ed il gelo durante i mesi in cui la figlia era assente come segno di dolore, per poi far risvegliare la natura per il ritorno di Proserpina sulla terra. Il suo culto a Roma fu introdotto accanto a quello di Dis Pater nel 249 a.C. A Dis Pater si ricollega Proserpina che simboleggerebbe il seme del frumento e che la madre avrebbe cercata dopo la sua scomparsa. Proserpina è il nome di origine greca, trattandosi di quella dea che i Greci chiamano Persefone. Il mito si ricollega all'alternanza delle stagioni. Infatti alla sua storia si fa risalire l'alternanza delle stagioni. Il suo rito si ricollega al mito di Demetra e Kore e alla fondazione del culto delle due dee di Eleusi. La sua figura si ricollega al culto di altri dei greci e romani.