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Come fa Ulisse a sconfiggere Scilla e Cariddi?

Orfeo Ruggiero
Orfeo Ruggiero
2025-08-23 13:02:45
Numero di risposte : 3
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La nave riesce a superare il rischio di essere inghiottiti dal vortice di Cariddi. Mentre tutti sono intenti a guardarlo e a proseguire la rotta, le sei teste di Scilla afferrano e divorano improvvisamente altrettanti compagni di Odisseo. Essi invocano il suo aiuto, però egli non può far nulla per loro. L’eroe ha tentato invano di contrastare Scilla con le inutili armi, dimenticando i consigli di Circe. La maga gli ha suggerito di non indossarle e di rivolgere invece una preghiera a Crataide, la divinità marina madre del mostro. Odisseo, però, nel suo orgoglio, dimentica i consigli: per lui è doloroso, perché disonorevole e umiliante, il divieto di usare le armi. La maga Circe descrive così Scilla a Odisseo: «Latra terribilmente: la voce è quella di un cucciolo di una cagna, ma è un mostro spaventoso, e nessuno, neanche un dio, avrebbe piacere a trovarsi sulla sua strada. Ha dodici piedi, tutti orribili e sei colli lunghissimi, e su ognuno di loro una testa spaventosa e tre file di denti fitti e serrati, pieni di nera morte.
Rudy Testa
Rudy Testa
2025-08-14 23:56:22
Numero di risposte : 6
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Sono le parole di Circe a mettere in guardia Ulisse e a prepararlo alla dura, ma inevitabile, scelta, che lo porterà a preferire di affrontare Scilla, perdendo sei uomini, anziché Cariddi, che avrebbe comportato la perdita dell’intera nave. L’altro scoglio vedrai, Ulisse, molto basso, l’un all’altro vicini: un tiro di freccia la distanza percorre. Su di esso è un gran fico selvatico, fiorente di foglie. Sotto, Cariddi divina risucchia l’acqua scura. Tre volte al giorno emette, tre volte risucchia, terribile. Che tu non sia lì quando inghiotte: nemmeno l’Enosictono ti salverebbe da morte. Accòstati molto allo scoglio di Scilla e presto porta fuori la nave. Molto meglio sei compagni piangere sulla nave che non piangerli tutti’.
Margherita Ferri
Margherita Ferri
2025-08-05 19:53:23
Numero di risposte : 6
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Ulisse ordina ai suoi uomini di evitare le rocce battenti e di puntare al canale: lo Stretto di Messina, Scilla e Cariddi. Ulisse ed il suo equipaggio non furono in grado di superare la prova incolumi: l’eroe manovra la nave in modo da passare più vicino a Scilla, in quanto perdere tutta la nave sarebbe molto peggio che perdere solo una parte del suo equipaggio. I suoi compagni vengono trascinati nelle acque dalle bocche del mostro, ma lui è impotente e, inoltre, cosciente che quegli uomini stanno morendo per colpa della sua decisione. Dopotutto, anche il più umano tra i comandanti sa che prima o poi potrebbe trovarsi a dover sacrificare alcuni dei suoi uomini per compiere la missione.