Che cosa fa Cariddi?

Clara Guerra
2025-07-22 11:23:59
Numero di risposte
: 4
Cariddi, che si nascondeva sotto un fico a un tiro d’arco sulla sponda opposta, beveva ed eruttava acque tre volte al giorno ed era fatale per la navigazione.
Il suo personaggio era molto probabilmente la personificazione di un vortice.
Il naufrago Ulisse sfuggì a malapena alle sue grinfie aggrappandosi a un albero finché la zattera improvvisata che aveva ingoiato galleggiò di nuovo in superficie dopo molte ore.
Le correnti dello stretto presentano infatti notevoli difficoltà.
La corrente principale va da sud a nord, ma una corrente sussidiaria scorre nella direzione opposta.
Cariddi a distanza di un dardo, in terra sicula come altre creature dei tempi antichi, non sono più lo specchio di reali pericoli e prove per eroi.

Cecco Piras
2025-07-10 12:42:59
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: 1
Vortice localizzato di fronte a Scilla, nello stretto di Messina, conosciuto e temuto dagli antichi naviganti che vi costruirono sopra il mito di mostri che in antri abissali attendono navi e naviganti.
D. si serve dell'immagine di C. per descrivere l'eterno scontrarsi degli avari e dei prodighi,
in If VII 22 Come fa l'onda là sovra Cariddi, / che si frange con quella in cui s'intoppa,
così convien che qui la gente riddi.
Nota quod Farúm, in Sicilia, iuxta Messanam civitatem, est quoddam brachium maris ubi aliquando est magnus discursus, et magni gurgites fiunt ibi,
qui naves absorbent e demergunt.
Cariddi è uno mare el quale è in septentrione, et è molto percosso da la buora e fallo molto ondezare.

Dario De Santis
2025-07-10 11:56:27
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: 5
Di fronte a Scilla, sulla costa siciliana, si trovava invece Cariddi. Cariddi era anch’essa una bellissima ninfa, figlia di Poseidone e Gaia. Era ghiotta e golosa, vorace e insaziabile. Il mostro marino Cariddi aveva una bocca enorme con la quale risucchiava e sputava l’acqua di mare tre volte al giorno, formando dei grossi vortici in superficie, che risucchiavano nelle profondità marine le navi e i loro equipaggi, per poi far tornare a galla soltanto i resti. Agivano insieme spingendo le imbarcazioni ora verso una sponda ora verso l’altra con lo scopo di affondare chi tentava incautamente di superare lo stretto. Dopo aver fatto naufragare le imbarcazioni, divoravano i marinai.

Mariano Valentini
2025-07-10 11:45:57
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: 3
Cariddi è una creatura marina creata da Zeus capace di ingoiare e rigettare l'acqua del mare per tre volte al giorno causando mortali vortici.
Sulla sponda sicula, invece, erano le correnti marine a generare dei vortici, che si verificano ancora oggi ma di intensità minore, che spesso inghiottivano le imbarcazioni che vi passavano vicino.
Anche qui si pensò ad un mostro, Cariddi, che risucchiava l’acqua del mare e la rigettava creando enormi vortici.

Sarah Gentile
2025-07-10 11:43:46
Numero di risposte
: 3
Cariddi è un mostro marino della mitologia greca.
In principio era una naiade, figlia di Poseidone e Gea, dedita alle rapine e famosa per la sua voracità.
Un giorno rubò a Eracle i buoi di Gerione e ne mangiò alcuni, tanto che Zeus la fulminò e la fece cadere in mare, dove la mutò in un gigantesco mostro simile a una lampreda, con una gigantesca bocca piena di varie file di numerosissimi denti e una voracità infinita, che risucchiava l'acqua del mare e la rigettava, creando enormi vortici che affondavano le navi in transito.
La sua voracità è tale che risucchia l'acqua del mare e la rigetta fino a tre volte al giorno, creando enormi vortici che affondavano le navi in transito.
Nel destro lato è Scilla; nel sinistro è l’ingorda Cariddi, che è una vorago d’un gran baratro, che tre volte i vasti flutti rigirando assorbe, e tre volte a vicenda li ributta con immenso bollor fino a le stelle.

Renzo Amato
2025-07-10 11:25:25
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: 8
Cariddi è una devastante creatura marina creata da Zeus capace di ingoiare e rigettare l'acqua del mare per tre volte al giorno causando mortali vortici. Cariddi, “ad un sol trar d’arco di Scilla” come dice Omero, è l’altro orribile mostro che tre volte inghiotte le acque del mare e tre volte le rigetta con muggiti, posta sotto il Promontorio Peloro. Cariddi si identifica col “garofalo” (in dialetto “galoffuru”), gorgo che si forma fra Capo Faro e Punta Sottile dall’incontro di correnti contrarie, corrispondendo perfettamente alla descrizione omerica che paragona quel mare ad una marmitta in ebollizione. Questi vortici sono dovuti ad una combinazione di fattori che caratterizzano quest’area, come l’incontro-scontro di due mari, il Tirreno e lo Ionio. Proprio queste dinamiche caotiche delle maree dello Stretto, nell’antichità, hanno dato origine a Cariddi: il mostro senza volto che risucchiava le navi dagli abissi producendo vortici e gorghi. Cariddi, avendo rubato i buoi ad Ercole, per punizione fu da Giove trasformata in quel pericoloso gorgo dello Stretto di Messina, apertosi dalla saetta scagliata dal Nume.
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