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Come si chiama oggi Cariddi?

Amedeo Ferri
Amedeo Ferri
2025-08-21 19:46:07
Numero di risposte : 8
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I vortici davanti la Spiaggia di Torre Faro di Messina sono Cariddi, quelli dinanzi la costa calabrese, da Alta Fiumara a Punto Pezzo, sono e Scilla. Cariddi è rimasta per sempre nello Stretto di Messina proprio sulla riva opposta a quella di Scilla. La signorina Cariddi era una bella ninfa nata dall’unione di Poseidone e Gea. Era molto famosa per la sua voracità. Divenne però un personaggio famoso, chiunque aveva paura di lei, le dedicavano canzoni e storie. Addirittura Omero le dedicò alcune pagine della sua Odissea, dicendo che il mostro ingoiava tre volte al giorno un enorme quantità d’acqua per poi sputarla trattenendo, però, tutti gli esseri viventi che vi trovava. Stava nella sponda siciliana in attesa che le navi passassero per poterle affondare. Un bel giorno rubò i buoi di Gerione ad Eracle e poi ne mangiò alcuni. Proprio a causa di
Ivano Parisi
Ivano Parisi
2025-08-13 15:09:55
Numero di risposte : 5
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Il nome Cariddi è ancora oggi utilizzato per indicare un vortice marino presente nello Stretto di Messina. Sulla sponda sicula, invece, erano le correnti marine a generare dei vortici, che si verificano ancora oggi ma di intensità minore, che spesso inghiottivano le imbarcazioni che vi passavano vicino. Anche qui si pensò ad un mostro, Cariddi, che risucchiava l’acqua del mare e la rigettava creando enormi vortici. Esseri condannati a vivere in eterno l’uno di fronte all’altro, entrambi presenza costante e inesorabile nel cuore del Mediterraneo. La vecchia tradizione vuole che Cariddi abbia abbandonato da molto tempo il suo antico rifugio naturale. Da quel momento, secondo la leggenda, Scilla si rifugia in preda alla disperazione e alla rabbia in una grotta sotto la Rocca dove sorge il Castello e che esiste ancora oggi, in prossimità di alcuni scogli a pochi chilometri da Cariddi che abita la sponda Sicula.
Cassiopea Giuliani
Cassiopea Giuliani
2025-08-05 13:45:50
Numero di risposte : 7
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Geograficamente Scilla si trova sulla costa calabra a Punto Pezzo, mentre Cariddi è sulla punta messinese della Sicilia, a Capo Peloro. Cariddi è sulla punta messinese della Sicilia, a Capo Peloro. Oggi, molto più prosaicamente, si preferisce dire:“Non so che pesci pigliare, sono fra l’incudine e il martello!”.
Nadia Costa
Nadia Costa
2025-08-05 11:02:39
Numero di risposte : 6
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Scilla abiterebbe il promontorio Scilleo, dove sorge l’antico Castello Ruffo di Calabria, che affaccia direttamente sullo stretto di Messina nel territorio appartenente appunto alla città calabrese di Scilla. Nelle acque immediatamente davanti all’antro di Scilla, abita Cariddi, in territorio siciliano. Questo tratto di mare ad imbuto che separa la Sicilia dalla Calabria vede affacciarsi i comuni di Messina, Villa San Giovanni, Scilla e Reggio Calabria. Le sue correnti in antichità rendevano evidentemente molto difficile il suo attraversamento e da qui l’origine della storia delle due creature sfortunate. Mito a parte, ad oggi la navigazione dello stretto di Messina è assolutamente sicura e introduce alla visuale di un entroterra bellissimo. Scilla e Cariddi dove vivrebbero oggi secondo la leggenda. Scilla e Cariddi vivono entrambe nella zona dello Stretto di Messina: all’epoca dei racconti di Omero e Virgilio rendevano dunque impossibile ai navigatori attraversare quel tratto e solo in pochi ne uscivano illesi. Chi si trovava ad attraversare quello che oggi chiamiamo Stretto di Messina, si trovava a dover scegliere se rischiare di essere risucchiato da Cariddi o di venire divorato da Scilla, che amava balzare direttamente sulle navi che le transitavano davanti. Secondo il mito e le sue rielaborazioni, Scilla e Cariddi vivono entrambe nella zona dello Stretto di Messina.
Neri Sorrentino
Neri Sorrentino
2025-08-05 10:01:39
Numero di risposte : 3
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Cariddi è menzionata anche nel canto XII dell'Odissea di Omero. La leggenda la situa presso uno dei due lati dello stretto di Messina, di fronte all'antro del mostro Scilla. Nell’antichità questa leggenda si è originata poiché secondo molti la navigazione sullo stretto di Messina, in corrispondenza del passaggio tra Scilla in Calabria e il Capo Peloro era pericolosa. Tuttavia, dopo che Elio e Zeus distrussero la sua nave, Odisseo per poco non finì nelle sue fauci, aggrappandosi a una radice di un fico sull'isola di Cariddi. Nel destro lato è Scilla, nel sinistro è l’ingorda Cariddi. In realtà non corrisponderebbe al vero. Un giorno rubò a Eracle i buoi di Gerione e ne mangiò alcuni, tanto che Zeus la fulminò e la fece cadere in mare, dove la mutò in un gigantesco mostro simile a una lampreda. Cariddi è un mostro marino della mitologia greca. In principio era una naiade, figlia di Poseidone e Gea. E' una vorago d’un gran baratro è questa, che tre volte i vasti flutti rigirando assorbe, e tre volte a vicenda li ributta con immenso bollor fino a le stelle.
Cira Marino
Cira Marino
2025-08-05 09:43:19
Numero di risposte : 5
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Di fronte a Scilla, sulla costa siciliana, si trovava invece Cariddi. Cariddi era anch’essa una bellissima ninfa, figlia di Poseidone e Gaia. Il mostro marino Cariddi aveva una bocca enorme con la quale risucchiava e sputava l’acqua di mare tre volte al giorno, formando dei grossi vortici in superficie, che risucchiavano nelle profondità marine le navi e i loro equipaggi, per poi far tornare a galla soltanto i resti.