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Chi ha ucciso Scilla e Cariddi?

Piersilvio Verdi
Piersilvio Verdi
2025-07-20 21:15:46
Numero di risposte : 3
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Rifiutata da Glauco, Circe riversa la sua furia vendicativa su Scilla trasformandola con un ferale sortilegio in un feroce mostro munito di sei teste di cane latranti, terrore di navigatori e marinai di ogni epoca. È la gelosia di Circe all’origine del terribile sortilegio che dà vita ad uno di miti che più alimentano il fascino e il mistero dello Stretto. In preda alla disperazione, Glauco si rivolge alla maga Circe, dea figlia di Elio e della ninfa Perseide, famosa per i suoi incantesimi in grado di cambiare le sembianze degli uomini, nel tentativo di ricondurre a sé l'amata Scilla. Ma l’unico risultato che Glauco ottiene è quello di scatenare la gelosia della maga che prova subito ad allontanare Scilla dal dio marino sfoderando anche le armi della seduzione nei suoi confronti. La vendetta di Circe e la nascita del mito Esseri condannati a vivere in eterno l’uno di fronte all’altro, entrambi presenza costante e inesorabile nel cuore del Mediterraneo. Scilla si rifugia in preda alla disperazione e alla rabbia in una grotta sotto la Rocca dove sorge il Castello e che esiste ancora oggi, in prossimità di alcuni scogli a pochi chilometri da Cariddi che abita la sponda Sicula. Il mito del mostro di Scilla. Sulla sponda sicula, invece, erano le correnti marine a generare dei vortici, che si verificano ancora oggi ma di intensità minore, che spesso inghiottivano le imbarcazioni che vi passavano vicino. Anche qui si pensò ad un mostro, Cariddi, che risucchiava l’acqua del mare e la rigettava creando enormi vortici.
Marino Lombardo
Marino Lombardo
2025-07-20 18:18:49
Numero di risposte : 3
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Si narrava per esempio che Scilla avesse rubato alcuni dei buoi di Gerìone e che per punizione fosse stata uccisa da Eracle. Il padre Forco però, dando fuoco al suo cadavere e facendolo bollire, l’avrebbe riportata in vita. Secondo un’altra versione Scilla sarebbe stata, in origine, una splendida fanciulla che Circe o Anfitrìte o addirittura Poseidone stesso avrebbero trasformato in mostro. Un’altra tradizione vuole invece che Minosse, sconvolto e disgustato dal gesto di Scilla, dopo la vittoria desse ordine di salpare lasciando la giovane a Megara, e che costei, furibonda, si buttasse in mare per inseguire la nave. Suo padre Niso, già mutato in aquila marina, si sarebbe slanciato per afferrarla e straziarla, ma Scilla si sarebbe ritrovata in quell’attimo trasformata in un uccello piumato, detto Ciris. Minosse, vinta la guerra, fece però legare Scilla alla prora della sua nave e ne causò così la morte.