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Quali rischi comporta il passaggio della nave tra Scilla e Cariddi?

Emilio Costantini
Emilio Costantini
2025-07-31 16:12:09
Numero di risposte : 3
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Il passaggio della nave tra Scilla e Cariddi comporta diversi rischi. La maga Circe descrive Scilla come un mostro spaventoso che latra terribilmente e ha sei colli lunghissimi con teste spaventose e tre file di denti fitti e serrati, pieni di nera morte. Per metà è immersa nella grotta profonda, ma sporge le teste fuori dal baratro orribile e là pesca, frugando intorno allo scoglio, delfini e foche e bestie anche più grandi. Di fronte a Scilla sta Cariddi in agguato all’ombra del fogliame di un immenso fico, su una rupe inacessibile. Il mostro Cariddi per tre volte al giorno inghiotte e vomita dall’orrenda bocca enormi quantità di acqua con tutto quel che contiene. La nave riesce a superare il rischio di essere inghiottiti dal vortice di Cariddi, ma le sei teste di Scilla afferrano e divorano improvvisamente altrettanti compagni di Odisseo. Scilla e Cariddi simboleggiano fantasticamente la pericolosità dello Stretto di Messina, un tratto di mare caratterizzato da molti gorghi e fortissime correnti. Odisseo ha tentato invano di contrastare Scilla con le inutili armi, dimenticando i consigli di Circe, che gli ha suggerito di non indossarle e di rivolgere invece una preghiera a Crataide, la divinità marina madre del mostro.
Eugenio Bianchi
Eugenio Bianchi
2025-07-31 12:47:50
Numero di risposte : 2
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Di là nessun marinaio riesce a scampare, illeso, con la sua nave. Ognuna delle sue teste essa afferra un uomo, strappandolo alla nave dalla prora azzurrina. Vive là dentro Scilla, che latra in modo pauroso. Ha dodici piedi, ancora informi, sei colli lunghissimi e su ciascuno una testa orrenda, con tre file di denti, numerose e fitti, pieni di morte nera.
Ippolito Basile
Ippolito Basile
2025-07-31 11:39:26
Numero di risposte : 2
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Il mostro fu ucciso da Ercole, irato per la perdita di parte del suo equipaggio durante l’attraversamento dello Stretto di Messina. Cariddi era figlia di Poseidone e di Gea, Madre Terra, era famosa per la sua voracità tanto che un giorno rubò, al semi-dio Eracle o Ercole, dei buoi dal suo gregge per mangiarseli. Zeus le scagliò contro un fulmine, facendola cadere in mare, trasformandola in un mostro con una bocca piena di denti con la quale risucchiava l’acqua del mare e la rigettava per tre volte al giorno, causando vortici che inghiottono le navi di passaggio, provocando violenti naufragi. Disperata per il suo orribile aspetto, la ninfa decise di nascondersi sotto le acque marine, scaricando tutto il suo rancore nei confronti dei marinai che vi si avvicinavano. Il mostro fu ucciso da Ercole, irato per la perdita di parte del suo equipaggio durante l’attraversamento dello Stretto di Messina ma per la natura divina della creatura, venne resuscitata e riposta a guardia di quel tratto di mare. Da quel momento Cariddi rimarrà nello Stretto di Messina, nella riva opposta a Scilla.
Emidio Ruggiero
Emidio Ruggiero
2025-07-31 10:46:21
Numero di risposte : 3
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La maga Circe lo aveva avvertito dei pericoli che lo attendevano al passaggio tra gli scogli e i vortici dei paurosi mostri Scilla e Cariddi. SCILLA, la mostruosa figlia di Ecate, legata all'oltretomba e alla luna, attendeva Ulisse e i suoi compagni sulla costa calabra con ululati disumani, emergendo dal mare simile a una gigantesca piovra con sei colli, dodici braccia e una bocca serrata dai denti, mentre CARIDDI si celava in una grotta della costa messinese, all'altezza dell'odierno rione di Ganzirri e minacciava i navigatori gorgogliando e creando mulinelli per inghiottire le imbarcazioni di passaggio. Molti compagni di Ulisse vennero trascinati negli abissi e divorati nei gorghi di Cariddi, l'eroe, però, riuscì ad approdare sulla "Terra del Sole" nelle vicinanze di Taormina dove pascolavano le greggi del dio Elio. La collera degli dei si abbatté su Ulisse che dovette nuovamente sfidare il mare tumultuoso tra Scilla e Cariddi; questa volta nessun uomo sopravvisse, ad eccezione dell'eroe omerico che naufrago, aggrappato ai legni spezzati dell'imbarcazione sarà sospinto verso l'isola di Calipso.