Che cos'è la sindrome di Procuste?
Rosanna Giuliani
2025-10-13 12:06:14
Numero di risposte
: 7
La sindrome di Procuste è un concetto che deriva dal mito di Procuste, un locandiere che possedeva un letto assai curioso dove invitava tutti i viandanti a passare la notte.
Durante la notte, quando i malcapitati dormivano, ne approfittava per imbavagliarli e legarli.
Se la vittima era più alta e piedi, mani e testa le sporgevano dal letto, procedeva a tagliarli.
Se la persona era più bassa, la stirava rompendole le ossa per far quadrare le misure.
Il comportamento di Procuste può essere paragonato alla personalità narcisistica, caratterizzata da egocentrismo patologico, aspetti di personalità che danno importanza e idealizzano il proprio sé, egoismo, con conseguente deficit nel provare empatia verso il prossimo e relativa a costruzione di rapporti interpersonali fondati sullo sfruttamento, sulla manipolazione e sulla svalutazione degli altri.
Il nucleo più intimo della personalità narcisista consiste in un mix di invidia e vergogna.
Oreste Valentini
2025-10-05 21:10:51
Numero di risposte
: 6
In psicologia, con sindrome di Procuste s'intende il disprezzo che una persona sente per quegli individui che hanno maggiori capacità e talento. Non si tratta solamente di una sensazione negativa ma spesso si traduce anche in vere proprie azioni che hanno l'obiettivo di sminuire se non addirittura di sabotare l'altro. Chi soffre di queste sindrome è solitamente frustrato e mette in atto una competitività di tipo negativo che tende a ostacolare l'altra persona per sentirsi meglio. La sindrome di Procuste non si può trovare solamente all'interno del posto di lavoro ma anche in ambito familiare e sociale. In qualsiasi settore può esserci qualche individuo che mette in atto azioni scorrette per invidia e con l'obiettivo di non farci avere successo. Il nome di questa sindrome proviene dalla mitologia greca. Procuste, infatti, secondo il mito era un locandiere che, dopo la cena, permetteva ai viandanti di dormire nella sua locanda. Tuttavia, voleva che i viandanti si adattassero perfettamente alla lunghezza del letto a disposizione. Per questo amputava braccia o gambe a chi sporgeva o stirava le estremità, legandole al letto, a chi era più piccolo. In seguito, questa storia iniziò a indicare tutte quelle persone che non sono tolleranti verso chi è diverso o migliore.
Antonietta Rizzo
2025-09-23 02:00:01
Numero di risposte
: 6
In ambito psicologico, il termine “sindrome di Procuste” si usa per descrivere la tendenza a non tollerare chi ha successo o è percepito come dotato di maggiori qualità, cercando di ridimensionarlo, ostacolarlo o sminuirlo, anche tramite atteggiamenti ostili o boicottaggi.
La sindrome di Procuste può manifestarsi in diversi contesti, ad esempio familiari, scolastici e lavorativi.
Tra i segnali tipici che la identificano ci sono l’invidia patologica verso coloro che raggiungono successi e la competitività negativa, espressa attraverso azioni e manipolazioni volte a screditarli o sabotarli, a cui spesso possono accompagnarsi: bassa autostima e insicurezza; frustrazione; forte resistenza al cambiamento; imposizione del proprio punto di vista.
Chi agisce secondo questa dinamica tende quindi a vivere il confronto con gli altri come una minaccia, anziché come un’opportunità di crescita, reagendo con ostilità o disprezzo verso chi eccelle o si distingue dal gruppo nel tentativo di riportarlo entro i “limiti” che ritiene accettabili.
Cesidia Bruno
2025-09-22 22:53:41
Numero di risposte
: 3
Una dinamica che prende il nome dal brigante della mitologia Greca, noto per la sua indole di spietato torturatore.
Chi soffre di questa sindrome «molto spesso è una persona insicura – spiegano gli esperti della piattaforma - che prova un profondo senso di inferiorità rispetto agli altri.
Gli altri sono interpretati costantemente come una minaccia, come rivali immaginari che possono fare meglio».
Se riportata nell’ambito lavorativo questa figura ricopre di solito incarichi importanti e vive nuovi arrivati o colleghi particolarmente brillanti come una continua minaccia al proprio operato.
Le manifestazioni di questa sindrome si possono rintracciare in tutti gli ambiti della quotidianità, incluso quello familiare e amicale.
Nel caso della sindrome di Procuste la competizione non è affatto sana ma finalizzata ad affermare la propria superiorità sull’altro, che va costantemente ridimensionato.
La sindrome di Procuste prende il nome dal brigante della mitologia greca noto per la sua indole di spietato torturatore.
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