Chi è la dea?

Raffaella Piras
2025-05-12 07:07:00
Numero di risposte: 2
La dea Tyche sarebbe stata figlia del Titano Oceano e della Titanide Teti, anche se alcuni affermavano che suo padre in realtà fosse il capo degli dei, Zeus.
La dea Tyche la raffigurano come una donna bendata e completamente nuda, accompagnata da una serie di attributi tutti ovviamente di buon augurio: la cornucopia, le spighe, il timone.
In altri casi, quando non era bendata, Tyche era rappresentata come una donna cieca e calva, con delle ali che le spuntavano sui piedi cosicché fosse impossibile per gli uomini raggiungerla.
Tyche, in origine, non era una divinità benevola che graziava gli uomini e garantiva loro abbondanza e felicità, ma divenne più in generale l’incarnazione della sorte, nelle sue accezioni positive ma anche in quelle negative.
La dea Tyche venne riconosciuta non più come divinità del destino ma come dea della Fortuna, nome appunto romano.

Vincenzo Galli
2025-05-03 08:33:28
Numero di risposte: 1
Diana è la vergine dea cacciatrice, chiamata dai Greci Artemide, sorella di Apollo. È la dea della natura selvaggia, cacciatrice e signora delle fiere. Custode della verginità e della purezza, governa anche la fertilità femminile, protegge le giovani spose e le partorienti. È talora identificata con la dea infernale Ecate e con la Luna. Artemide era figlia di Zeus e di Latona e Dea della caccia e della castità, era armata di arco e accompagnata dalle ninfe, frequentava boschi, montagne e fresche radure. È anche una dea vergine, protettrice della purezza. Artemide governava infatti la fertilità femminile e vigilava sulle partorienti, in questa funzione la sua immagine si confonde con quella di Ilizia, la dea dei parti. L'influenza di Artemide si estendeva anche alla fertilità dei campi. Nel corso del tempo Artemide fu assimilata a Ecate, la notturna dea dei riti magici, e alla Luna, così come Apollo al Sole.

Raffaella Moretti
2025-04-30 17:53:48
Numero di risposte: 3
Atena è una delle divinità più venerate e importanti del pantheon greco, simbolo di saggezza, giustizia e strategia militare.
La sua figura incarna la perfetta fusione tra intelligenza e forza, rendendola una dea rispettata sia come protettrice delle città che come guerriera invincibile.
Atena è associata alla ragione e alla pianificazione, in contrasto con l’impulsività di altre divinità della guerra come Ares.
È considerata anche la protettrice di Atene, la città che porta il suo nome, ed è associata a numerosi miti che ne esaltano le virtù.
Atena, figlia di Zeus, è una delle divinità più influenti dell’Olimpo, nata in circostanze straordinarie.
La leggenda narra che Zeus, dopo aver inghiottito Meti, la madre di Atena e dea della saggezza, iniziò a soffrire di un fortissimo mal di testa.
Atena è riconosciuta come la dea della saggezza, della giustizia, della strategia militare e delle arti.
La sua influenza si estendeva oltre il campo della guerra, comprendendo anche l’agricoltura, la tessitura, la ceramica e la filosofia.
È spesso rappresentata con un’armatura, un elmo e uno scudo, simboli del suo ruolo di guerriera protettrice, ma anche con la civetta, animale sacro che simboleggia la saggezza.
Atena era anche nota per il suo attaccamento alla giustizia e alla legge, e si opponeva con fermezza all’ingiustizia e alla tirannia.
Il suo senso dell’equilibrio e dell’equità si rifletteva nella sua guida alle città greche, in particolare Atene, di cui era la protettrice.

Federica Conte
2025-04-24 12:52:00
Numero di risposte: 2
Si tratta di Cavatha, una dea che sembra essere stata allo stesso tempo una entità sotterranea e celeste.
Il nome nel tempo si è evoluto in Cavtha/Cautha e infine Catha: quest’ultima forma compare nel celebre Fegato di Piacenza.
Per gli Etruschi la dea era in parte identificabile con Kore-Persefone, la giovanissima figlia di Demetra e sposa di Ade, il re degli inferi.
Proprio come Kore, in diverse iscrizioni votive Cavatha è definita “sech”, ovvero “Figlia”.
Un primo indizio proviene da un tardo testo di botanica, che ricorda come “kauta” fosse l'antico nome etrusco di un fiore, detto in latino “solis oculus” (occhio del sole), con un chiaro richiamo all'astro del giorno.
Secondo l’erudito romano Marziano Capella la sesta sede divina nel cielo per gli Etruschi corrispondeva al mezzogiorno ed era dedicata a “Celeritas Solis Filia” (cioè, letteralmente, "la Velocità figlia del Sole").
Questo insolito nome, che non compare altrove, potrebbe essere un tentativo di interpretare come “figlia del Sole” una figura solare femminile etrusca, di fatto estranea alla mitologia e alla tradizione tanto romana quanto greca, dove il sole è sempre percepito come una entità maschile.

Ortensia Barbieri
2025-04-11 02:22:54
Numero di risposte: 1
Igea è una figura della mitologia greca: figlia di Asclepio e di Lampeggia, era venerata come dea della salute.
Veniva raffigurata ora sotto l'aspetto di una giovane donna prosperosa nell'atto di dissetare un serpente, ora seduta con la mano sinistra appoggiata a un'asta, mentre con l’altra mano porge una patera a un serpente che, lambendola, si innalza da un'ara posta davanti a lei.
Oltre che dea della salute, era la divinità di ogni cosa pulita.
A differenza del padre, direttamente e unicamente associato alla cura delle malattie, Igea veniva invece associata alla prevenzione dalle malattie e al mantenimento dello stato di salute.
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