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Chi sono le dee greche del destino?

Priamo Testa
Priamo Testa
2025-05-14 18:43:08
Numero di risposte: 1
Le dee del destino nella mitologia greca. In Omero la M. è una sola, ma già in Esiodo sono tre: Cloto, la ‘filatrice’ della vita; Lachesi, la ‘fissatrice della sorte’ toccata all’uomo; Atropo, la ‘irremovibile’ fatalità della morte. Sono figlie di Zeus e di Temi; secondo un’altra genealogia sono figlie della Notte. Presiedono ai tre momenti culminanti della vita umana: nascita, matrimonio, morte. Le M. ebbero culto dovunque. Esse rassomigliano alle Chere senza divenire, come quelle, demoni violenti e sanguinari. A Roma furono dette Parche.
Italo Longo
Italo Longo
2025-05-14 18:10:31
Numero di risposte: 1
Le Moire greche o Parche, come le chiamavano i Romani, erano le tre divinità dalle quali i Greci credevano che dipendesse la durata della vita. Esse erano le figlie di Zeus e di Temi, secondo una versione, della Notte, secondo un’altra. In Omero la Moira, dea della sventura e della morte, è una sola, invece per il poeta Esiodo sono tre. Egli cita le tre Moire (Cloto, Lachesi e Atropo) nella sua opera Teogonia: la Moira Cloto, “la filatrice”, intrecciava le fibre e formava il filo (la nascita); invece, la Moira Lachesi, “la misuratrice”, avvolgeva il filo sul fuso e ne stabiliva la lunghezza (la durata della vita); infine, la Moira Atropo, “colei che non si può evitare”, recideva il filo con lame affilate (decideva quindi la morte). Le tre Moire greche, cioè le divinità del destino, sono donne perché i Greci pensavano che, essendo la vita un dono della madre, anche la morte dipendesse da un’entità di natura femminile.