:

Chi è la dea Tiche?

Alessandra De luca
Alessandra De luca
2025-05-22 02:15:44
Numero di risposte: 2
Tiche è associata alla dea Fortuna dei romani: una divinità antica, forse precedente alla fondazione di Roma anche se i romani ne attribuivano l'introduzione del culto a Servio Tullio, il re che più, fra tutti, fu favorito dalla fortuna. Si racconta anche che ella l'avesse amato, benchè egli non fosse che un mortale. A Roma Fortuna fu la dea dell’Abbondanza, che presiedeva alla fecondità della natura e della vita umana, e al benessere. Divenne anche dea della sorte favorevole o avversa, del caso e della felicità. Come tale, presiedeva a tutti gli avvenimenti e distribuiva il bene e il male. Le matrone avevano per lei una venerazione speciale. Fu adorata sotto diversi aspetti e con diversi epiteti: Fortuna Primigenia; Fors Fortuna, Fortuna Averrunca (allontanante la sventura), Fortuna Barbata (che fa passare dalla fanciullezza alla virilità), Fortuna Blanda (benigna), Fortuna Bona; Fortuna Brevis (che dura poco), Fortuna Comes (compagna e guida dei viaggiatori), Fortuna Equestris (dei cavalieri), Fortuna Libera (degli uomini), Fortuna Liberarum (dei figli), Fortuna Muliebris (delle donne); Fortuna Virginalis (delle fanciulle), Fortuna Publica, Fortuna Privata, ecc.
Vera Rossi
Vera Rossi
2025-05-13 11:38:05
Numero di risposte: 1
Tiche è la dea greca, personificazione della sorte, generalmente intesa in senso positivo. Dall’età ellenistica assunse grande importanza come forza misteriosa in grado di guidare gli eventi e venne attribuita una loro propria Tiche a ciascuna città. Sui attributi erano la cornucopia, la spiga, il timone, la corona turrita. Il suo corrispettivo latino era la dea Fortuna.
Erminia Testa
Erminia Testa
2025-05-13 09:58:50
Numero di risposte: 3
Nella mitologia greca, Tiche o Tyche è la divinità tutelare della fortuna, della prosperità e del destino di una città o di uno Stato, che originariamente distribuiva gioia o dolore secondo il giusto. Tiche era considerata una delle Oceanine, figlie del titano Oceano e della titanide Teti. In altre versioni è la figlia di Ermes ed Afrodite. Ignorata dalla tradizione omerica, Tiche è menzionata invece da Esiodo e la sua importanza crebbe in età ellenistica, tanto che le città avevano la loro specifica versione iconica della dea, che indossava una corona raffigurante le mura della città stessa. Ad Antiochia e ad Alessandria in particolare, viene venerata come Dea protettiva della città. Il suo culto è individuato a partire dalla seconda metà del V secolo a.c. Tiche appare su alcune monete dell'era pre-cristiana, soprattutto della regione dell'Egeo. Nel medioevo la si rappresenta con il corno dall'abbondanza, con un timone ora seduta, ora in piedi, il più delle volte è cieca.
Bruna Lombardo
Bruna Lombardo
2025-05-13 09:33:56
Numero di risposte: 3
È la personificazione di quel potere che determina l'accader delle cose all'infuori della cooperazione dell'uomo, cui talora può apparire cieco o irrazionale. Essa è quindi in sostanza una dea del destino, simile alla Moira. Per Tiche si nota piuttosto la tendenza a considerarla come apportatrice di buoni eventi, donde la frase augurale: alla buona fortuna. Pindaro la chiama salvatrice e la considera protettrice delle navi sul mare, delle guerre in terra e delle assemblee deliberatrici. Tra i suoi appellativi, oltre a quelli già ricordati di buona e di salvatrice, si annoverano quelli di grande, signora dispotica, che tutto doma e primigenia. I suoi attributi sono tutti di buon augurio: la cornucopia, le spighe, il polos, la corona turrita, il timone, quale auspice di buona navigazione.
Andrea Lombardo
Andrea Lombardo
2025-05-13 08:43:42
Numero di risposte: 1
Tiche è la dea greca che esplicava la sua attività in contrapposizione a Zeus e agli altri dei così come il “caso” si contrappone all'“ordine” stabilito. In questa dialettica è contenuta la storia di Tiche, che, da divinità senza alcuna importanza, diviene una “grande dea” in età ellenistica quando, con il crollo del sistema fondato sulla polis, sembra crollare lo stesso ordine di Zeus. Allora ogni città sostituisce la propria divinità poliade con Tiche. Ogni città ellenistica ha la “sua” Tiche, che viene raffigurata con la corona turrita come si raffiguravano le divinità poliadi. Si costituisce una mistica fondata su Tiche, e la Grande Dea viene assimilata ad altre Grandi Dee venerate nei culti salvifici, i cosiddetti misteri, dell'epoca ellenistico-romana. Tiche è raffigurata con attributi comuni ad altre dee, per cui la sua identificazione non è sempre sicura.
Silvana Palumbo
Silvana Palumbo
2025-05-13 07:29:33
Numero di risposte: 1
Tiche è la figlia di Zeus ed egli le diede il potere di decidere quale sarà la sorte di questo o quel mortale. A taluni essa concede i doni contenuti nella cornucopia, ad altri nega persino il necessario. Tiche è irresponsabile delle sue decisioni e corre qua e là facendo rimbalzare una palla per dimostrare che la sorte è cosa incerta. Tiche («fortuna») come Diche ed Edo (personificazioni della Legge Naturale o Giustizia, e della Vergogna) è una divinità artificiale inventata dai primi filosofi. La ruota di Tiche rappresentava in origine l’anno solare come indica il suo nome latino. Fortuna (da vortumna, «colei che fa volgere l’anno»).