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Qual è il simbolo di Nemesi, la dea greca della giustizia e della vendetta?

Vincenzo Vitale
Vincenzo Vitale
2025-07-26 07:20:03
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Secondo altri era rappresentata come una giovane donna dall'aspetto austero e severo, dotata di ali, di freno, di una sfera e di una spada. La Dike é la giustizia del gruppo, dello Stato. Dike corrisponde alla latina Iustitia, che diffondeva negli uomini la giustizia e la virtù. Alla Dea veniva attribuito il governo del pianeta Saturno e talvolta veniva denominata Nemesi Opi nella sua versione di soccorritrice. I Romani avevano edificato un'ara per Nemesi sul Campidoglio dove deponevano una spada prima di partire per la guerra.
Ariel Mazza
Ariel Mazza
2025-07-26 06:39:35
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C’è una nemesi tradizionale, ed è quella riportata da tutti i dizionari: è la nemesi che si astrae a partire da Nemesi, la dea greca della giustizia. La possiamo chiamare giustizia riparatrice, la possiamo chiamare vendetta: è una forza che genera equilibrio, e che quindi interviene dispensando letizia o angoscia, portando rivincite e persecuzioni, e ribaltando le fortune umane secondo i metri della pietas e della colpa. Il suo nome viene con evidenza dal verbo némein, che vuol dire proprio ‘distribuire’.
Elena Rossetti
Elena Rossetti
2025-07-26 05:46:00
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Nemesi è considerata dai Greci antichi come tutrice e conservatrice dell'ordine e dell'equilibrio dell'universo. La potenza e la ricchezza eccessive, la troppa felicità e la troppa bellezza e una costante fortuna richiamavano l'attenzione e l'azione di Nemesi, non meno che le eccessive disgrazie, la troppa miseria e la troppa infelicità. Nel poema Le Ciprie era fatta madre di Elena, che essa avrebbe generato da Zeus. Un'antica e venerata immagine della dea si trovava in Ramnunte, e si diceva che quella statua fosse stata scolpita in un blocco di marmo che i Persiani avevano portato da Paro. Quella di Ramnunte portava sul capo una corona, ornata di piccole figure di cervi o di Nike o di altri idoletti alati: teneva nella mano sinistra un ramo di melo e nella destra una patera, nella quale si vedevano scolpite figure di Etiopi.