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Qual è il mito di Achille e Pentesilea?

Nico Negri
Nico Negri
2025-10-12 20:07:16
Numero di risposte : 4
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Pentesilea, figlia di Ares, portava su di sé una terribile condanna: quella di piacere troppo agli uomini. La leggenda racconta che, ancora adolescente, offese – in modo non del tutto chiaro – la dea Afrodite, la quale, per vendetta, la maledisse. Da quel momento, ogni uomo che posava lo sguardo su di lei, anche solo per un istante, non poteva più resistere al desiderio di possederla. Dopo la morte di Ettore, Pentesilea e le sue Amazzoni comparvero all’improvviso sulla piana di Troia, per rinvigorire le forze troiane ormai allo stremo. Achille, senza timore, si lanciò contro la regina delle Amazzoni. Lo scontro fu violento: Achille trafisse Pentesilea sopra il seno destro. La guerriera, pur colpita, tentò di resistere, ma il Pelide infierì nuovamente, ponendo fine alla sua vita. Pentesilea cadde a terra, morente, abbandonandosi alla polvere della battaglia. Colpito da un desiderio irrefrenabile, Achille la possedette anche nella morte, vittima della maledizione di Afrodite. Forse anche per questo atto, Dante Alighieri, nella Divina Commedia, colloca Achille tra i lussuriosi – non tra i violenti – accanto a Cleopatra, Elena, Paride e Tristano.
Giuseppa Villa
Giuseppa Villa
2025-10-07 08:19:32
Numero di risposte : 7
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Pentesilea e Achille. Una regina guerriera e un eroe che si incontrano sul campo di battaglia. Un uomo e una donna che si innamorano. Due corpi che si desiderano. Due ruoli che si respingono. Nell’irrompere dei sensi e della follia Pentesilea uccide a morsi l’eroe greco. In un eccesso di furore erotico e d’annientamento decide poi di lasciarsi morire sotto al suo corpo. Il progetto prende spunto dalla scena finale dell’ottocentesca Pentesilea di H. V. Kleist, drammaturgo tedesco che presenta la regina delle “Amazzoni” secondo una personale ritrattazione del mito. Non più l’eroina ferita a morte da Achille che, nel vederla spirare, si innamora di lei, bensì la guerriera che, pur amando l’eroe greco, lo sbranerà in preda all’esaltazione dei diritti della passione. “…così è stato un errore. Amore orrore fa rima, e chi ama di cuore può scambiare l’uno con l’altro. Quante attaccate al collo dell’amante ripetono che l’amano così tanto che per amore potrebbero anche mangiarlo. Vedi, mio amato. Per me non fu così. Quando io mi avvinghiai al tuo collo lo feci per davvero, nel senso autentico della parola; non ero così pazza come sembravo…” H. V. Kleist
Silvia Amato
Silvia Amato
2025-09-30 16:32:08
Numero di risposte : 2
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E' stato rinvenuto a Gela e su di esso è rappresentata la scena mitologica dell’uccisione di Pentesilea, regina delle Amazzoni, per mano dell'eroe greco Achille, in una sorta di epico e rappresentativo scontro fra i Greci e i Barbari. In qualche modo, questo cratere da Gela continua la storia raccontata sul cratere di Kleophrades, che abbiamo ricordato poco sopra e che è esposto nella III sala del Museo. Infatti, Pentesilea era giunta a Troia per onorare la morte di Ettore, il principe troiano figlio di Priamo ucciso da Achille, che vendicò così la morte dell'amico Patroclo. Su richiesta di Priamo, Achille aveva concesso undici giorni di tregua per seppellire l’eroe troiano. Scaduta la tregua, Pentesilea si scaglia allora contro Achille che, solo nel momento in cui sta per ucciderla, scopre la sua bellezza innamorandosene. La rappresentazione della scena continua su tutta la superficie del vaso con vivace animazione, che si coglie grazie ai vari atteggiamenti e alle diverse posizioni assunte dai tanti personaggi che la animano.
Kai Milani
Kai Milani
2025-09-18 09:58:25
Numero di risposte : 6
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Pentesilea è, secondo il mito greco, la bellissima figlia di Ares, dio della guerra, e di Otrera, la prima leggendaria regina delle Amazzoni. Subito dopo la morte di Ettore, ucciso da Achille nella guerra di Troia, Pentesilea, alla testa di un contingente di Amazzoni, si distinse in battaglia uccidendo molti uomini, finché non si scontrò con Achille e restò uccisa trafitta dalla sua lancia. Dopo averla uccisa, Achille, com’era d’uso, spogliò il cadavere dell’avversario per impossessarsi delle armi e, vedendola così bella, ne oltraggiò il cadavere. Ma c’è anche un’altra versione del mito secondo la quale, Achille, dopo averla trafitta al seno, incrociando il suo sguardo morente, nel vederla così bella, si innamorò di lei e uccise poi Tersite, che lo scherniva di tale passione. Achille lo avrebbe poi recuperato e gli avrebbe tributato solenni esequie, senza le quali era credenza diffusa che le anime dei trapassati non potessero giungere nell’Ade, il regno dei morti. L’episodio di Achille e Pentesilea non viene raccontato nell’Iliade, che termina con i funerali di Ettore, ma la vicenda della prode regina delle Amazzoni è ricordata e citata in diversi testi post-omerici, anche da Dante Alighieri nel IV canto dell’Inferno, al v.124, ponendola tra i grandi spiriti che risiedono nel Limbo.
Eleonora Mancini
Eleonora Mancini
2025-09-16 21:58:13
Numero di risposte : 8
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Pentesilea fu per Troia e per il suo sovrano, Priamo, una sorta di ultima speranza di vincere il conflitto o quantomeno di sopravvivere alla marea Achea che stava per investire il regno dopo la morte del principe Ettore. Sia Memnone che appunto Pentesilea venivano da Oriente, giunsero a Troia nel decimo anno di guerra e morirono per mano di Achille, lottando come leoni fino allo stremo delle forze. Le gesta di questa formidabile donna non sono narrate dall'Iliade ma dal poema post-omerico perduto Etiopide con raccordi e diverse versioni raccontate da altri autori. Pentesilea era una semidea perché figlia di Ares, dio della guerra, e di Otrera, prima regina delle Amazzoni. Achille invece non si tirò indietro. Il duello tra i due in realtà non durò molto. Per quanto Pentesilea fosse abile con le armi, non era nulla in confronto all'immortale Achille. Cadde ben presto trafitta in pieno petto dalla lancia del Pelide. Questi andò a spogliare della corazza il cadavere della donna. Ma quando le sfilò l'elmo, rimase colpito dalla sua bellezza e dalla dignità. Fu preso dal rimorso. Tersite, il più brutto degli Achei, iniziò a deriderlo, decantando il presunto amore dell'invincibile eroe per una defunta. Achille uccise Tersite sul posto. Questo passo dello Pseudo-Apollodoro ci introduce alla versione più oscura e perversa del mito di Pentesilea, riportata da autori ellenistici e romani tra cui il già citato Quinto Smirneo e Luciano di Samosata. Nel momento stesso in cui è colpita a morte, la guerriera cadendo a terra perde l'elmo mostrando il volto. Sulla sua testa pendeva una maledizione lanciata da Afrodite in seguito alla morte di Ippolita: Pentesilea era condannata ad essere violata da chiunque avesse contemplato il suo viso. Per tale motivo l'Amazzone indossava un elmo che lasciava liberi solo due spiragli per gli occhi. Achille pertanto, preda del volere divino, si innamorò di Pentesilea compiendo un atto di necrofilia. Tale scempio del corpo della donna è appena accennato, spesso sottointeso in narrazioni ambigue che dovevano stimolare la morbosità dei lettori.
Anastasio Rossetti
Anastasio Rossetti
2025-09-03 14:54:45
Numero di risposte : 4
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Pentesilea, regina delle Amazzoni, combatté valorosamente nella guerra di Troia e, dopo molte battaglie vittoriose, cadde trafitta dalla lancia di Achille. Questi, dopo averla uccisa, se ne innamorò tanto da macchiarsi di necrofilia. Successivamente avrebbe voluto darle sepoltura regale, ma fu accusato da Tersite di condotta lussuriosa. Tra i due scoppiò una lite che suscitò l'indignazione dei Greci. Diomede, cugino di Tersite, gettò il corpo della donna nello Scamandro, ma Achille lo recuperò e onorò Pentesilea con solenni esequie. Ditti Cretese racconta che Pentesilea, arrivata a Troia con il suo esercito, venne trattenuta da Paride con ricchi doni. Achille la trafisse con la lancia nel loro primo scontro. Poi, presala per i capelli, la gettò giù dalla sella, mentre i suoi compagni lo incitavano a darla in pasto ai cani perché Pentesilea aveva forzato la natura femminile. Achille, pur desideroso di fornirle gli onori funebri, venne privato del suo corpo da Diomede, che lo gettò nello Scamandro. La figura di Pentesilea morente sorretta da Achille era scolpita sul trono di Zeus ad Olimpia. Il duello tra Achille e Pentesilea, dipinto sull’anfora conservata al British Museum di Londra, è realizzato in forme serrate, di una concisione assoluta. I due avversari estremamente ravvicinati sono disposti in una sorta di triangolo, l’amazzone in ginocchio, Achille tutto impegnato dietro la lancia, nel suo gesto di morte, in uno spasimo d’ inesorabile, tremenda concentrazione.