:

Qual è la sindrome di Cassandra?

Assunta Rossetti
Assunta Rossetti
2025-11-11 03:30:19
Numero di risposte : 4
0
La sindrome di Cassandra è proprio questo: la sensazione di vedere chiaramente un problema o un rischio, ma di sentirti ignorato, inascoltato o impotente nel fare qualcosa. L’espressione “Sindrome di Cassandra” è stata coniata dal filosofo Gaston Bachelard per descrivere quelle persone che immaginano sempre un futuro tragico e catastrofico, ma che vengono sistematicamente svalutate e ignorate dagli altri. Questo atteggiamento non solo alimenta il senso di isolamento, ma spinge chi ne soffre a sentirsi incompreso e incapace di trasmettere la propria visione. Le persone colpite da questa sindrome tendono a fare “profezie” distopiche sul proprio futuro o su quello altrui, dando vita al fenomeno della profezia che si autoavvera: la convinzione che qualcosa andrà male porta, inevitabilmente, a comportamenti che ne determinano il fallimento. Con il tempo, questo circolo vizioso mina la fiducia degli altri verso queste persone e, ancora peggio, quella che hanno verso sé stesse.
Vera Rossi
Vera Rossi
2025-11-11 00:01:44
Numero di risposte : 5
0
La sindrome di Cassandra è una condizione psicologica in cui una persona ha la tendenza a predire il fallimento o il disastro, ma non viene creduta dagli altri. Ciò porta a una serie di meccanismi di difesa che possono portare all'auto-sabotaggio e al fallimento. La sindrome di Cassandra è caratterizzata da una bassa autostima, una profezia che si auto-avvera e una tendenza a cercare conferma del proprio valore negli altri. La persona che soffre di questa sindrome tende a mettersi alla prova in sfide ed esperienze nuove per dimostrare a sé stesso e agli altri il proprio valore, ma finisce per fallire a causa dell'auto-sabotaggio inconscio. La sindrome di Cassandra è stata descritta come una metafora della coscienza morale umana, il cui compito principale è la prevenzione, e può essere caratterizzata da tre fattori: rapporto disfunzionale con l'archetipo di Apollo, disagio emotivo o fisico e mancanza di fede quando si cerca di mettere in relazione le proprie esperienze con gli altri.