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Qual è il mito di Cassandra?

Agostino Coppola
Agostino Coppola
2025-11-11 04:35:12
Numero di risposte : 8
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Cassandra, nel mito, era considerata un personaggio che rappresentava le persone in grado di fare previsioni sul futuro. Cassandra era una veggente troiana, era in grado di prevedere il futuro ma nessuno le credeva, tutti ignoravano le sue previsioni, poiché erano generalmente catastrofiche. Era anche riuscita a prevedere la distruzione della città di Troia. La veggente, la quale ha respinto l’approccio del dio Apollo, però, avrà un destino infelice poiché sarà una promessa sposa che non raggiungerà mai il matrimonio. Nell’ “Agamennone” di Eschilo, Cassandra compare per la prima volta in qualità di profetessa, vaticinando la sua morte e quella di Agamennone dopo essere entrata a casa di Clitemnestra. Cassandra scelse proprio Apollo per i canti funebri perché lei aveva già previsto la sua morte. Cassandra risulta quindi essere vittima senza pudore degli uomini. Agamennone pagherà per aver preso come concubina una vergine, votata al matrimonio con il dio Apollo, e allo stesso modo pagherà Aiace. Il rapimento e l’oltraggio saranno fatali, sia per Agamennone che per Aiace. Cassandra è dunque una figura paradigmatica, poiché racchiude in se, e nella sua sorte, tutte le voci femminili della tragedia greca.
Ursula Battaglia
Ursula Battaglia
2025-11-11 02:38:03
Numero di risposte : 4
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Il mito di Cassandra, la più bella delle figlie di Priamo, aiuta a comprendere il mondo dell’informazione. La storia è ben conosciuta. Accadde che Apollo s’innamorasse perdutamente di Cassandra il cui nome in greco antico significa non a caso “colei/colui che intrappola gli uomini”. Non abbiamo alcuna informazione precisa di come siano andati i fatti – sempre che di fatti si possa parlare. Si tramanda che Cassandra si fosse promessa sposa ad Apollo arrivando a passare una notte nel suo tempio nonostante ben conoscesse la passione del Dio per lei. Secondo i resoconti del tempo, pare che tuttavia non gli si sia concessa. Per sedurla, il dio innamorato le regalò il dono della profezia che la ragazza accettò con entusiasmo e non smise di usare d’allora in poi. Presto Apollo si rese conto che Cassandra non aveva alcuna intenzione di giacere con lui. Il perfido dio non le tolse il dono che le aveva dato, ma pose su di esso la maledizione che nessuno avrebbe più creduto alle visioni della fanciulla.
Luciano Rinaldi
Luciano Rinaldi
2025-11-11 02:11:35
Numero di risposte : 9
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Cassandra era una principessa troiana, figlia del re Priamo e della regina Ecuba, e quindi sorella di personaggi leggendari come Ettore e Paride. Dotata di una straordinaria bellezza, Cassandra attirò l’attenzione del dio Apollo, che si innamorò di lei e le offrì il dono della profezia in cambio del suo amore. Cassandra accettò il dono, ma successivamente rifiutò le avances di Apollo, scatenando l’ira del dio. Per vendicarsi del suo rifiuto, Apollo le lasciò il dono della profezia, ma lo trasformò in una maledizione: Cassandra avrebbe continuato a vedere chiaramente il futuro, ma nessuno le avrebbe mai creduto. Cassandra fu profondamente coinvolta nelle vicende della guerra di Troia. Grazie alla sua capacità di predire il futuro, sapeva fin dall’inizio che la città sarebbe stata distrutta e che il cavallo di legno lasciato dai Greci all’ingresso di Troia era una trappola. Tuttavia, il suo avvertimento non fu ascoltato, e il cavallo, introdotto all’interno delle mura della città, portò alla distruzione di Troia. Il tema centrale della figura di Cassandra è la sua maledizione, quella di essere una profetessa mai creduta. Questo destino tragico è il cuore della sua storia, poiché rappresenta la frustrazione e il dolore di vedere il disastro imminente ma non poter fare nulla per evitarlo. Cassandra rappresenta non solo il dolore della conoscenza, ma anche l’inutilità della saggezza non ascoltata.
Ivonne Gentile
Ivonne Gentile
2025-11-11 00:50:42
Numero di risposte : 4
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Cassandra, detta anche Alessandra, era figlia del re di Troia Priamo e di Ecuba, e sorella gemella di Èleno. Secondo una tradizione isolata Cassandra aveva ottenuto il dono della profezia insieme al fratello quando, da bambini, le loro orecchie furono leccate nel sonno da serpenti; ma secondo la versione più comune la conoscenza profetica le fu donata da Apollo, conquistato dalla sua bellezza, a condizione che ella accondiscendesse ai suoi desideri. Poiché Cassandra, una volta acquisite le virtù profetiche, respinse l’amore del dio, fu da lui punita: vanificando il suo stesso dono, Apollo fece in modo che nessuno credesse ai vaticini di lei. Durante la presa di Troia (che Cassandra aveva predetto, senza essere naturalmente ascoltata) si rifugiò nel santuario di Atena ai piedi del simulacro della dea (il Palladio), ma da qui fu strappata a forza e – secondo alcune fonti – violentata da Aiace figlio di Oìleo. Per questo Atena, con il concorso di Zeus e di Poseidone, provocò il naufragio della flotta greca sulla via del ritorno. Assegnata, nella spartizione del bottino di guerra, ad Agamennone (da cui avrebbe avuto due figli), Cassandra fu condotta dal re a Micène, dove trovò la morte insieme con lui, per mano di Clitemnestra e di Egisto.
Nicola Neri
Nicola Neri
2025-11-10 23:50:54
Numero di risposte : 2
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Cassandra non è solo una principessa troiana. Ricevuto da Apollo il dono della profezia, ne subisce anche la maledizione: poiché ha respinto l’amore del dio, nessuno crederà alle sue parole. Questo paradosso la condanna a vedere chiaramente il futuro, senza mai poterlo cambiare. Aveva previsto la distruzione di Troia, il pericolo rappresentato da Paride, l’inganno del cavallo di legno. Eppure, la sua voce è stata ignorata, soffocata non dal silenzio, ma dall’incredulità. Le sue profezie più note comprendono: La distruzione di Troia, già al ritorno di Paride dalla Grecia con Elena. Il pericolo rappresentato da Paride stesso, già alla nascita. L’inganno nascosto nel cavallo di legno lasciato dai Greci. La morte sua e di Agamennone al loro ritorno a Micene. Cassandra non è solo una profetessa inascoltata. È il simbolo della voce femminile repressa, della verità negata, della consapevolezza che non riesce a incidere sul reale. Il suo mito resta attuale perché incarna il conflitto tra sapere e potere, tra verità e consenso.