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Chi è la dea della morte?

Giorgio Sorrentino
Giorgio Sorrentino
2025-07-22 21:00:38
Numero di risposte : 2
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La Morte viene spesso raffigurata in molti modi, a seconda dell'immaginario collettivo di membri delle varie culture. In alcune rappresentazioni, la Morte è identificata come una figura femminile, anche se in molti media con la voce predominante maschile. Da tale interpretazione derivano i nomi: la Falciatrice, la Grande Mietitrice, la Fine. Mitologia africana: Abassi, Ala, Azrail, Chuku. Mitologia azteca: Mictlantecuhtli. Mitologia babilonese: Ereshkigal, Nergal. Mitologia buddista e hindu: Yama, Pushan. Mitologia cahuilla: Muut. Mitologia cananea: Mot. Mitologia celtica: Mórrígan, Belatu-Cadros, Epona, Ogmios, Ankou. Mitologia egizia: Anubi, Osiride, Nefti, Neith, Seth, Thot. Mitologia etrusca: Mania, Vanth. La Morte è vista come una vera e propria divinità da venerare in una religione precisa, senza timore, è vista come un'entità a cui portare rispetto, non un tabù di cui avere paura.
Prisca Cattaneo
Prisca Cattaneo
2025-07-13 23:51:50
Numero di risposte : 4
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Nella mitologia nordica è la dea della morte e del mondo sotterraneo. Figlia di Loki e della gigantessa Angrboda, allorché il padre la portò fra gli dei in Asgard, venne da Odino precipitata nell'oscuro Niflheim a imperare sulle ombre dei morti. Di aspetto terribile, per metà di colore scuro e per metà pallido, H. troneggia nel suo regno a cui conduce un lungo ponte attraverso il fiume Gioll, e a cui tutti gli uomini e gli dei stessi dovevano giungere. Tale concetto personale del vocabolo "Hel" è certo posteriore a quello locale, di un luogo cioè che accoglie le anime dei trapassati, come l'Ade o l'Inferno. Alcuni caratteri della Hel, come l'insaziabilità e la spietatezza, nonché i tormenti dell'inferno, immaginato come luogo di pena e di espiazione, sono concetti relativamente moderni, sviluppatisi con la diffusione delle idee cristiane.
Aaron Gatti
Aaron Gatti
2025-07-05 03:55:28
Numero di risposte : 1
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Morana, come dea dell’inverno, non era mai stata molto amata dai popoli slavi, perché portava morte, fame, freddo e malattie. Per la maggior parte dei territori slavi occidentali è associata alla morte, alla malattia e all’inverno, e anche a tutte le cose che l’inverno si porta dietro. La radice di questo nome di questa divinità deriva dalla radice indoeuropea mer e significa ‘morire’. Jarilo, intanto, si innamora di sua sorella Morana, dea che rappresenta l’inverno e la morte.