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Chi è l'angelo della morte?

Gavino Grassi
Gavino Grassi
2025-07-31 01:02:37
Numero di risposte : 3
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L’angelo della morte è un individuo, che può essere di entrambi i sessi, inizia di solito la sua carriera poco dopo i vent’anni, in scenari circoscritti come case di cura, ospedali e altri luoghi in cui la morte è un evento regolare. Luoghi dove gli omicidi possono essere facilmente dissimulati e in cui l’omicida gode del potere di decidere chi vivrà e chi morirà, oltre che della stima di colleghi e familiari, e ha facile accesso a ogni genere di attrezzatura adibita a mantenere in vita o a dare la morte. In tali contesti è facile procurarsi l’arma per uccidere: interrompere il flusso di ossigeno, raddoppiare la dose, aggiungere un farmaco. La motivazione ufficiale per cui questi individui agiscono è di tipo compassionevole, legata ad una loro presunta intolleranza nel rapportarsi con la sofferenza umana intensa e di lunga durata. L’origine reale, in realtà, è legata ad una sensazione delirante di onnipotenza che pervade determinati soggetti disturbati e predisposti, scatenando il desiderio perverso e malvagio di disporre della vita e della morte degli altri esseri umani.
Timoteo Valentini
Timoteo Valentini
2025-07-22 06:31:39
Numero di risposte : 2
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L'angelo della morte inizia di solito la sua carriera in scenari come case di cura, ospedali e altri luoghi dove la morte è un evento regolare. Le chiamano Angeli della Morte, donne criminali il cui profilo psicologico è stato variamente studiato in letteratura. L'angelo della morte inizia di solito la sua carriera poco dopo i vent’anni in scenari circoscritti come case di cura, ospedali e altri luoghi dove la morte è un evento regolare. Luoghi dove gli omicidi possono essere facilmente dissimulati, e dove l’omicida gode del potere di decidere chi vivrà e chi morirà. L'angelo della morte: come agisce? Si tratta di comportamenti con forte componente ritualistica, che ripropongono identiche modalità nella loro esecuzione, in una sorta di oscura celebrazione che costituisce la firma dell’assassino. Il potere di vita e di morte è una forte motivazione alla base dei delitti dell’angelo della morte, ma non l’unico. Gli angeli della morte vogliono essere le prime a dare l’allarme in reparto, a farsi trovare pronte nello scompiglio generale, anche a costo di provocare la morte degli assistiti, soddisfacendo così il proprio narcisismo. Un bisogno di attrarre l’attenzione che ripercorre spesso un passato di bambine trascurate e insoddisfatte di sé che prepara il terreno alla futura carriera criminale. La scelta delle vittime poggia spesso su criteri del tutto soggettivi, agghiaccianti. Intenzioni di dominio su persone deboli, indifese, chiaramente espresse dalla stessa infermiera che confesserà in carcere: “Quelli che mi stavano sui nervi venivano spediti direttamente in un letto libero del buon Dio.
Ettore Mariani
Ettore Mariani
2025-07-19 09:21:43
Numero di risposte : 2
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L’idea di un “angelo della morte” è presente in diverse religioni. L’angelo della morte è noto come Samaele, Sariel o Azrael nel Giudaismo; come Malak Almawt nell’Islamismo; come Yama o Yamaraj nell’Hinduismo e come il Tristo Mietitore nella letteratura del genere. Mentre i dettagli possono variare, il punto centrale di questa credenza è che quando una persona è in fin di vita arriva un essere che ne causa la morte oppure si limita ad osservare la persona che muore, al fine poi di prenderne l’anima e di portarla alla dimora dei morti. La Bibbia non ci insegna da nessuna parte che esiste un angelo particolare incaricato della morte o che è presente quando una persona muore. Dio, e Dio solo, è sovrano sull’ora della nostra morte. Nessun angelo o demone può in alcun modo causare la nostra morte prima del tempo stabilito dalla volontà di Dio. Gli angeli possono causare la morte e possono essere coinvolti in ciò che ci accade dopo la morte, ma non esiste un "angelo della morte".
Leonardo Vitale
Leonardo Vitale
2025-07-06 22:09:09
Numero di risposte : 4
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Un angelo della morte è una figura soprannaturale che ricorre nella Bibbia e nelle tradizioni delle religioni abramitiche. È inteso come un angelo che porta la morte alle persone, accompagna il defunto nell'aldilà ed eventualmente lo giudica. Nella letteratura, gli angeli della morte sono spesso utilizzati per indicare qualsiasi personificazione della morte e, in senso figurato, anche coloro che sono coinvolti nell'uccisione volontaria dei malati, la cui morte è da loro considerata inevitabile. L'incontro con un angelo della morte o il suo avvistamento rappresentano quindi un pericolo per la vita o un'esperienza di pre-morte. Nelle scritture rabbiniche sono nominati diversi angeli della morte: Af, Adriel, Apollyon-Abaddon, Azrael, Hemah, Kafziel, Kezef, Leviatano, Malach ha-mavet, Mashhit, Metatron, Samael, Yehudiah, Yetzer hara. La tradizione islamica conosce Azrael nonché Munkar e Nakīr come angeli della morte. Nella tradizione cristiana l'Arcangelo Michele è l'angelo psicopompo che conduce le anime alla ricompensa o alla punizione eterna. Nell'Apocalisse, troviamo sette trombe che sono suonate da altrettanti angeli, cui corrispondono altrettanti flagelli dell'umanità. Nel corso del quinto flagello, che tormenta i peccatori senza ucciderli, le truppe demoniache sono guidate dall'angelo "dell'Abisso", il cui nome ebraico e greco era "Abaddon" e "Apollyon", nomi tradotti con "sterminatore" o "distruttore". L'esempio principale è l'uccisione dei primogeniti egiziani. Si tratta, per numero di vittime, di una delle peggiori stragi della storia di Israele, che non furono superate da nessun'altra battaglia narrata nella Scrittura.