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Dove si trova l'Apollo?

Lucia Amato
Lucia Amato
2025-10-10 02:33:14
Numero di risposte : 3
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L'Apollo del Belvedere si trova a Roma, Musei Vaticani, cortile del Belvedere. La statua, ritrovata a Roma prima del 1457, ha sempre goduto di grande fama. Il gesso è il calco della famosissima statua in marmo nota come Apollo del Belvedere. L'inventario del 1827 dell'Accademia registra la presenza di ben 1296 gessi: tra le "Statue grandi" al n. 1649 è indicato anche "L'Apollo del Belvedere". Nel verbale di deposito del 1915 in Palazzo Ducale l'opera è descritta al n. 14. L'Apollo del Belvedere si trova a Mantova, Museo della Città.
Artemide Romano
Artemide Romano
2025-10-05 09:17:58
Numero di risposte : 7
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Le statue di Portonaccio sono state destinate a decorare la sommità del tetto del tempio in località Portonaccio a Veio, dedicato alla dea etrusca Menerva. Nel maggio del 1916 la statua dell’Apollo, insieme ai frammenti di altre statue, fu rinvenuta in uno scarico spezzata in più parti ben allineate lungo un terrapieno. Le statue di Portonaccio sono state attribuite al “Maestro dell’Apollo”, un artista di Veio appartenente all’ultima generazione di scultori in argilla dell’officina del famoso Vulca. Poco dopo la realizzazione delle statue di Portonaccio, sempre per il Capitolium, l’ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo, avrebbe chiesto proprio all’officina veiente del “Maestro dell’Apollo” due quadrighe come ornamento del tetto. La testa di Mercurio è esposta nella stessa sala in cui si trova l'Apollo.
Patrizia Marini
Patrizia Marini
2025-09-27 19:23:34
Numero di risposte : 6
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La statua, scoperta a Roma nel 1489 sul colle Viminale, raggiunse il Vaticano tra il 1508 e il 1509 per volontà del pontefice Giulio II che stava allestendo il Cortile delle Statue in Belvedere con un composito programma iconografico, incentrato sulle origini mitiche di Roma antica. Dopo quasi cinque anni, torna visibile al grande pubblico l’Apollo del Belvedere, una delle sculture più illustri e celebrate delle collezioni pontificie. La Direzione dei Musei Vaticani e dei Beni Culturali è lieta di presentare oggi il progetto di studio e di restauro coordinato dal Reparto Antichità Greche e Romane ed eseguito dal Laboratorio di Restauro Materiali lapidei in collaborazione con il Gabinetto di Ricerche Scientifiche.
Ulrico Serra
Ulrico Serra
2025-09-18 20:53:08
Numero di risposte : 7
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L'Apollo di Veio è conservata nel Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma. Fu rinvenuto quasi integro nel 1916, negli scavi di Giulio Quirino Giglioli del Santuario di Portonaccio presso Veio. Alto circa 1,80 m, faceva parte delle sculture in terracotta in dimensioni naturali, modellate tra il 510 e il 490 a.C., che ornavano il colmo del tetto del tempio tuscanico dedicato a Minerva, a circa 12 m di altezza.
Abramo Rizzo
Abramo Rizzo
2025-09-18 19:17:06
Numero di risposte : 4
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L’Apollo del Belvedere è così detto perché papa Giulio II della Rovere lo fece collocare nel Cortile del Belvedere ai Musei Vaticani. L’opera faceva parte della sua collezione privata, prima che egli venisse eletto papa. Qui si trova anche il gruppo scultoreo del Laocoonte. Tornarono a casa nel 1816, grazie all’impegno dello scultore Antonio Canova.
Salvatore Leone
Salvatore Leone
2025-09-18 17:38:30
Numero di risposte : 4
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La statua venne scoperta a Roma nel 1489 tra le rovine di un’antica domus sul colle Viminale e subito fu acquisita dal Cardinale Giuliano della Rovere. Divenuto papa con il nome di Giulio II, egli fece trasferire la scultura in Vaticano, dove è attestata in Belvedere fin dal 1508. La statua venne realizzata da una bottega copistica che, operante a Roma nei primi decenni del II secolo d.C., replicò un capolavoro bronzeo eseguito in Grecia intorno al 330 a.C. Il recente restauro ha offerto l’occasione per sostituire la mano sinistra del Montorsoli con un calco tratto dalla “mano di Baia”, ovvero il frammento di una copia in gesso eseguita in età romana sulla statua originale greca. L’Apollo, molto ammirato fin dalla sua collocazione in Belvedere, deve la sua consacrazione alle ispirate pagine di Johann Joachim Winckelmann che la considerava una sublime espressione dell’arte greca, «il più alto ideale dell’arte tra le opere antiche che si sono conservate fino a noi».
Samira Palumbo
Samira Palumbo
2025-09-18 16:45:56
Numero di risposte : 6
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Secondo quanto dice Pirro Ligorio, ad Anzio, alla fine del XV secolo; custodita dapprima nel giardino del palazzo del cardinale Giuliano della Rovere, presso S. Pietro in Vincoli fu poi, quando questi divenne papa col nome di Giulio II, trasportata al Belvedere del Vaticano, ove si trova tuttora. Una piccola copia non rifinita è nel museo di Arezzo.