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Perché Dioniso è il dio del vino?

Sarita Messina
Sarita Messina
2025-05-29 09:51:59
Numero di risposte: 1
Il vino era il simbolo di Dioniso, una delle divinità più complesse dell’Olimpo. Egli incarna la forza vitale, quindi anche l’energia della Natura che permetteva all’uomo di ottenere dei raccolti abbondanti che avrebbero assicurato una stagione agiata. Incarna la volontà di vita di qualsiasi essere vivente: la fertilità dell’uomo e della terra. I riti dionisiaci sono descritti come dei lunghi cortei in cui ci si esaltava fino alla frenesia, con l’effetto del vino. Arrivato alle Isole dell’Egeo noleggiò un’imbarcazione da alcuni marinai, che in realtà erano dei pirati e che cercarono di vendere il dio come schiavo: questi si difese trasformando l’albero maestro della nave in una pianta di vite, e se stesso in un leone, materializzando anche delle belve feroci che si muovevano al suono di un flauto, mettendo così in fuga i finti marinai. Il filo conduttore che lega le opere che illustrano questo soggetto è il tentativo di rendere la mollezza che deriva dall’abbondanza, la spensieratezza e l’abbandono intimo dei corpi nel momento dell’ebbrezza, la frenesia del rito; il tutto coronato da calici e brocche ricolmi di vino, vassoi e piatti con grappoli d’uva e lucidi frutti di ogni tipo. Nelle ceramiche greche il movimento è intuibile invece attraverso piccoli dettagli, dal momento che le figure sono generalmente più stilizzate e statiche; mentre nella statuaria, sia classica che moderna la materia prende forme morbide, che bene incarnano e rendono giustizia al mito del Dio del Vino e dell’Uva, un mito che non è mai passato di moda e che ha affascinato i più grandi maestri, nonché i più semplici estimatori della piacevole bevanda.
Sonia Morelli
Sonia Morelli
2025-05-20 16:27:24
Numero di risposte: 2
Adorato come benefattore dell’umanità e civilizzatore, Dioniso era considerato colui che, attraverso gli effetti della sua bevanda magica, eccita l’animo, desta la voglia del canto e l’ispirazione della poesia. In età classica Dioniso era considerato il dio della capacità produttiva della terra, in particolare dio del vino, della vite e del delirio mistico. Era già adulto, ed aveva già inventato il vino, quando la dea Era lo rese pazzo. Durante queste sue peregrinazioni Dioniso insegnò agli abitanti delle regioni che percorreva l’arte della coltivazione della vite e pose al tempo stesso le basi del vivere civile. Se come culto moderato può offrire all’uomo migliori condizioni di vita, può anche sconvolgere la mente umana con la sua potente estasi.
Ercole Caputo
Ercole Caputo
2025-05-12 21:43:03
Numero di risposte: 1
Dioniso è effigiato mentre attraversa il mare su una nave. La leggenda vuole che il dio, rapito dai pirati, avrebbe fermato la nave con i tralci della vite e trasformato i remi in serpenti. I marinai terrorizzati si sarebbero lanciati in mare, mutandosi in delfini e liberando così il dio. Dopo il crollo della civiltà micenea, il consumo di vino greco, superiore per qualità, si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo unitamente al culto di Dioniso, ben presto integrato nelle varie religioni locali. La civiltà Romana avrebbe diffuso l’uso del vino e il culto di Dioniso/Bacco in tutti i territori del suo vasto impero e la sua figura, da allora, ha attraversato i secoli, sempre legata strettamente alle celebrazioni del vino. Anche nelle statue del Parco Ducale di Parma, scolpite da Jean Baptiste Boudard nel XVIII secolo, Bacco è raffigurato con una corona di pampini e grappoli d’uva, rinnovando così l’immagine della mitologia greca. Dioniso è protagonista in tutte le feste che celebravano il rinnovamento della natura e la fecondità della terra. Nella pittura vascolare greca ebbero grande diffusione le scene di simposio e le raffigurazioni di Dioniso seguito da un numeroso corteggio di menadi, satiri e sileni, spesso colti nell’atto di vendemmiare.
Concetta Damico
Concetta Damico
2025-05-02 21:18:15
Numero di risposte: 2
Dioniso è il dio greco della vite, del vino e del delirio mistico. E' figlio di Zeus e di Semele, figlia di Cadmo e d'Armonia: appartiene perciò alla seconda generazione degli Olimpici, come Ermes, Apollo e Artemide. Da adulto, Dioniso diffonde il suo culto attraverso viaggi in Egitto, Siria, Asia, Frigia e Grecia, introducendo le Baccanali a Tebe. Il mito narra che Dioniso scende agli Inferi per riportare in vita sua madre Semele, offrendo in cambio il mirto all'Ade. Dioniso è anche detto Bacco ed è il dio greco della vite, del vino e del delirio mistico. Dioniso raggiunge la Tracia, dove si scontra col re Licurgo, e qui impone il suo culto. Raggiunge l'India, sottomettendola con il suo esercito, e arriva in Grecia: in Beozia infatti era nata sua madre. Il piccolo Dioniso ne esce perfettamente vivo e formato. Era lo fa impazzire: il dio Dioniso così erra in Egitto e in Siria, in Asia, fino ad arrivare in Frigia, dove la dea Cibele lo purifica e inizia il suo culto.
Riccardo Gentile
Riccardo Gentile
2025-05-02 18:47:32
Numero di risposte: 1
Così il piccolo Dionisio crebbe nella solitudine dei boschi, educato da Sileno, saggio e anziano figlio di Pan e di una ninfa, che gli insegnò a piantare la vite e a fare il vino. Da quel momento Dionisio insegnò agli uomini la viticoltura girando per il mondo su un carro trainato da pantere – che rappresentano l’irrazionalità – e un seguito di musici, danzatrici, baccanti e divinità minori. Il culto del dio del vino e della vendemmia, del piacere dei sensi e del divertimento, arrivò poi nella penisola Italica nel II secolo a.C. Il suo nome, presso i latini, divenne Bacco ovvero “colui che strepita”, a causa del rumore e delle grida che facevano i suoi seguaci. Bacco viene spesso raffigurato come un uomo col capo coronato di foglie di vite, solitamente ebbro e con in mano una coppa di vino.