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Qual è la leggenda di Dioniso?

Patrizio Donati
Patrizio Donati
2025-05-19 08:19:31
Numero di risposte: 2
Dioniso nacque da Semele e da Zeus a Tebe. Morta la madre, che cadde in un tranello tesole da Era e chiese a Zeus di manifestarsi dinanzi a lei in tutto il suo fulgore, Dioniso fu trasferito dal grembo di Semele alla coscia di Zeus, nella quale fu completata la sua gestazione. In séguito egli fu allevato dalle Ninfe nella leggendaria località di Nisa, oppure da Ino, sorella di Semele, ad Orcòmeno. Era, adirata con Zeus per il tradimento, fece impazzire Ino e il marito Atamante, che uccisero i propri figli. Nel corso di viaggi che giunsero fino in India, Dioniso incontrò spesso l’opposizione di uomini che non vollero riconoscere la sua natura divina: in particolare il re trace Licurgo, le figlie del re Preto a Tirinto, le figlie del re Mìnia a Orcòmeno, il re Penteo nella stessa Tebe. Tutti gli oppositori mortali furono puniti con la morte. A Nasso Dioniso si unì con Arianna, abbandonata da Teseo. Insegnò la produzione del vino all’ateniese Icàrio, che fu ucciso però dai suoi servi ubriachi, scatenando la vendetta del dio. Altri miti lo connettono ad Afrodite, a Efesto, ai Giganti e ai Titani. Un mito appartenente a una tradizione alternativa, e connesso alle dottrine e alle pratiche rituali degli orfici, setta iniziatica che si richiamava al nome del leggendario cantore Orfeo, vuole che Dioniso, ancora bambino, sarebbe stato smembrato per rinascere quindi a nuova vita.
Nadir Rizzi
Nadir Rizzi
2025-05-11 03:41:52
Numero di risposte: 2
Dioniso, tra le divinità più complesse e sfaccettate del pantheon greco, nacque da una delle numerose relazioni adulterine di Zeus. Il padre degli dei, invaghitosi della principessa tebana Semele, figlia di Cadmo, era solito presentarsi a lei sotto mentite spoglie. Secondo una delle versioni del mito Hera, venuta a conoscenza del tradimento del marito, assunse le sembianze di un’anziana nutrice e convinse Semele a chiedere all’amante di rivelarsi nel suo vero aspetto. Di fronte all’insistenza di Semele, che rifiutava di concedersi, Zeus si mostrò in tutto il suo terribile splendore, circonfuso di fulmini e nembi; la fanciulla, incinta di sei mesi, non resse la visione e rimase incenerita. Fu allora che Hermes elaborò uno stratagemma per salvare il nascituro: dopo averlo estratto dal ventre della madre lo cucì nella coscia di Zeus, che funse da incubatrice fino al naturale compimento della gestazione. Dioniso era detto per questo Dígonos, il “nato due volte”.
Maristella Gentile
Maristella Gentile
2025-05-03 06:44:03
Numero di risposte: 2
Dioniso, noto anche come Bacco, è il dio greco della vite, del vino e del delirio mistico, figlio di Zeus e Semele. Dioniso viene detto "nato due volte" poiché Zeus lo salva dalla morte di Semele, cucendolo nella sua coscia fino alla nascita. Per proteggere Dioniso dalla gelosia di Era, viene cresciuto da Ermes e camuffato con abiti femminili. Da adulto, Dioniso diffonde il suo culto attraverso viaggi in Egitto, Siria, Asia, Frigia e Grecia, introducendo le Baccanali a Tebe. Il mito narra che Dioniso scende agli Inferi per riportare in vita sua madre Semele, offrendo in cambio il mirto all'Ade. Dioniso è anche detto Bacco ed è il dio greco della vite, del vino e del delirio mistico. E' figlio di Zeus e di Semele, figlia di Cadmo e d'Armonia: appartiene perciò alla seconda generazione degli Olimpici, come Ermes, Apollo e Artemide. Semele, amata da Zeus, gli chiede di mostrarsi a lei in tutta la sua potenza e Zeus, per compiacerla, esaudisce il suo desiderio. Però purtroppo Semele, incapace di sopportare la vista dei lampi emanati da Zeus, cade fulminata. Zeus allora strappa il bimbo che ella porta in seno e lo cuce subito nella sua coscia. Il piccolo Dioniso ne esce perfettamente vivo e formato. Per questo viene anche detto: "nato due volte". Il bambino è allora affidato a Ermes, il quale lo da, per allevarlo, a Ino, la seconda moglie del re d'Orcomeno, chiamato Atamante. Prescrive loro di cammuffare Dioniso con abiti femminili per nasconderlo dalla gelosia di Era, moglie di Zeus. Ella fa però impazzire la nutrice del bambino e lo stesso re. Allora Zeus porta il figlio nel paese chiamato Nisa (asiatico o forse situato in Etiopia o in Africa), dove viene affidato ad alcune ninfe e viene trasformato in capretto per sfuggire a Era. Secondo alcuni, proprio dal nome di questo paese la cui collocazione è ignota, Nisa, deriverà poi il nome Dioniso (-"niso"). Le ninfe nutrici diventano poi le stelle della costellazione delle Iadi. Da adulto, Era lo fa impazzire: il dio Dioniso così erra in Egitto e in Siria, in Asia, fino ad arrivare in Frigia, dove la dea Cibele lo purifica e inizia il suo culto. Dioniso raggiunge la Tracia, dove si scontra col re Licurgo, e qui impone il suo culto. Raggiunge l'India, sottomettendola con il suo esercito, e arriva in Grecia: in Beozia infatti (regione della Grecia) era nata sua madre. A Tebe introduce le Baccanali (feste dove il popolo era invasato da un delirio mistico) e per questo motivo litiga con il re Penteo, ma anche qui primeggia. Passa ad Argo, a Nasso (dove trasforma dei pirati in delfini) e la sua potenza diviene riconosciuta da tutti. Scende agli Inferi per cercare la madre Semele e riportarla in vita: deve però cedere una delle sue piante preferite, il mirto, all'Ade. Dopo la sua ascesa al cielo, il dio Dioniso rapisce Arianna a Nasso (mito del Minotauro).