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Chi è il dio del vino per i greci?

Ivano Martini
Ivano Martini
2025-05-04 16:37:00
Numero di risposte: 1
Dioniso, noto anche come Bacco, è il dio greco della vite, del vino e del delirio mistico, figlio di Zeus e Semele. Dioniso è anche detto Bacco ed è il dio greco della vite, del vino e del delirio mistico. E' figlio di Zeus e di Semele, figlia di Cadmo e d'Armonia: appartiene perciò alla seconda generazione degli Olimpici, come Ermes, Apollo e Artemide. Secondo alcuni, proprio dal nome di questo paese la cui collocazione è ignota, Nisa, deriverà poi il nome Dioniso (-"niso"). Da adulto, Dioniso diffonde il suo culto attraverso viaggi in Egitto, Siria, Asia, Frigia e Grecia, introducendo le Baccanali a Tebe.
Osvaldo Gatti
Osvaldo Gatti
2025-05-04 14:15:07
Numero di risposte: 2
Il dio dell'ebbrezza Bacco è il dio del vino e dei misteri. È il dio dell'ambiguità: non a caso fu per gli antichi anche il dio del teatro. Dio della natura feconda e dell'agricoltura, Dioniso avrebbe per primo introdotto tra gli uomini il vino. Dioniso fu il dio del teatro. Dioniso fu anche la divinità di culti misterici, cioè di culti che prevedevano l'iniziazione dei seguaci e la segretezza dei riti. Agli iniziati era promessa la beatitudine eterna nell'aldilà. Con questi riti si confusero ben presto quelli orfici, dei quali Dioniso era pure la divinità principale. A Roma la degenerazione dei riti in pratiche scandalose portò il Senato nel 186 a.C. a vietare le associazioni che avevano per oggetto il culto bacchico. Dioniso è il dio del vino per i Greci.
Jelena Messina
Jelena Messina
2025-05-04 14:06:45
Numero di risposte: 1
Nell’antica Grecia si chiamava Dionisio, mentre per i latini era Bacco e ancora secondo la mitologia Etrusca prendeva il nome di Flufuns. Stiamo parlando del dio del vino e dell’estasi. Nascita del dio del vino nella mitologia greca Secondo il mito, nella sua versione forse più diffusa, Dioniso nacque dall’unione di Zeus con una mortale: Semele, figlia del re di Tebe. Così il piccolo Dionisio crebbe nella solitudine dei boschi, educato da Sileno, saggio e anziano figlio di Pan e di una ninfa, che gli insegnò a piantare la vite e a fare il vino. Da quel momento Dionisio insegnò agli uomini la viticoltura girando per il mondo su un carro trainato da pantere – che rappresentano l’irrazionalità – e un seguito di musici, danzatrici, baccanti e divinità minori. Il culto del dio del vino e della vendemmia, del piacere dei sensi e del divertimento, arrivò poi nella penisola Italica nel II secolo a.C. Il suo nome, presso i latini, divenne Bacco ovvero “colui che strepita”, a causa del rumore e delle grida che facevano i suoi seguaci. E il culto prese il nome di “baccanale”. Bacco viene spesso raffigurato come un uomo col capo coronato di foglie di vite, solitamente ebbro e con in mano una coppa di vino.
Irene Parisi
Irene Parisi
2025-05-04 12:48:07
Numero di risposte: 1
Dioniso per i Greci, Bacco per i Romani e Fufluns per gli Etruschi: questi e tanti altri nomi per identificare il dio del vino, il protagonista di numerosi miti e culti religiosi. Per la mitologia greca e romana questa divinità che secondo gli antichi racconti è stata vittima della gelosia di Era, moglie di suo padre Zeus, simboleggiava la vegetazione e l’abbondanza, ma anche l’ebrezza che si provava nei culti a lui dedicati mentre si sorseggiava il nettare da lui creato: il vino. Il nome greco Dioniso diventa Bacco per i romani riprendendo una parola greca che indicava l’estasi dovuta al vino bevuto durante i banchetti e al baccano che si creava in quei momenti. Il culto di Dioniso nell’antica Grecia consisteva in cortei di rappresentazioni falliche che rimandavano alla fecondità della divinità e quindi a quella del terreno agricolo, oppure in rappresentazioni teatrali animate dal ditirambo, cioè il coro danzante dei satiri. Il dio del vino spesso è stato rappresentato come un giovane non troppo magro né muscoloso, con i capelli coronati da foglie di vite, con in mano una coppa di vino e nell’altra il tirso.