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Cosa erano le mele d'oro delle Esperidi?

Mariagiulia Martino
Mariagiulia Martino
2025-11-14 23:12:22
Numero di risposte : 8
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Le mele d'oro delle Esperidi erano un pomo dorato, proveniente dall'albero delle Esperidi che Paride attribuì alla dea Afrodite. La sfera dorata che Afrodite tiene in mano nel dipinto è proprio il pomo della discordia proveniente dall’albero delle Esperidi che Paride attribuì alla dea. Le mele nel cesto retto dalla santa sono rappresentate come pomi d’oro per significare la loro provenienza paradisiaca.
Dante Riva
Dante Riva
2025-11-06 08:03:00
Numero di risposte : 5
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I pomi delle Esperidi erano dei meravigliosi frutti d’oro che Ercole doveva cogliere da un melo, dono di nozze della Madre Terra ad Era, che sorgeva in un misterioso giardino alle pendici del Monte Atlante, custodito dalle ninfe Esperidi. Ercole liberò Prometeo, colui che aveva rubato il segreto del fuoco agli dei e che, per questo, subiva la punizione eterna di vedersi mangiare il fegato, sempre rinascente, da un avvoltoio. Il gigante, in segno di ringraziamento, gli consigliò di non cogliere personalmente i pomi ma di affidare tale operazione ad Atlante. Al suo ritorno con i pomi, però, il gigante si rifiutò di riprendere il suo compito e si propose di andare personalmente a consegnare i frutti ad Euristeo. Ercole finse di acconsentire, purché Atlante reggesse la volta celeste solo per qualche minuto mentre l’eroe si fasciava il capo. A quel punto, Ercole scappò con i pomi e compì l’impresa.
Lucia Morelli
Lucia Morelli
2025-10-28 23:02:39
Numero di risposte : 6
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Sono passati ormai 4.000 anni da quando le mele cotogne sono arrivate in Grecia dal Caucaso. Si suppone che i pomi d’oro, che le Esperidi custodivano nel loro giardino per conto della dea Era, non fossero altro che le mele cotogne. Queste furono regalate dalla dea Terra ad Era e Zeus per il loro matrimonio e da allora le mele vengono considerate simbolo di fecondità e di amore. Le leggende narrano che a Ercole fu affidato i compito di rubarle per conquistare l’immortalità, e quando ci riuscì le Esperidi, afflitte per avere perduto il tesoro di cui erano custodi, si trasformarono ognuna in tre alberi: pioppo nero, salice ed olmo, comunemente noti come emblema di tristezza. Sapevate che i famosi "pomi d'oro", rubati da Ercole nel giardino delle Esperidi erano in realtà le mele cotogne?
Rodolfo Mazza
Rodolfo Mazza
2025-10-25 12:15:55
Numero di risposte : 4
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Le mele d’oro erano i pomi dorati del giardino di Era. Le ninfe leggiadre non seppero resistere a tanto scintillio e un giorno Era le vide spiccare i frutti dai rami. Del giardino di Era si curava il titano Atlante, colui che in seguito verrà condannato da Zeus a reggere il peso della volta celeste sulle sue spalle. Atlante aveva grande attenzione per l’albero dai pomi dorati, un giorno gli venne predetto che un figlio di Zeus avrebbe rubato le mele d’oro e così Atlante, preoccupato, cintò il giardino con un invalicabile muro per poter difendere il melo sacro di Era e scacciò tutti i forestieri. Eracle si trovò davanti ad Atlante che reggeva sulle sue spalle la volta celeste, si avvicinò e fece la sua proposta: Eracle avrebbe preso su di sé il peso della cielo se in cambio Atlante avesse raccolto per lui le mele del giardino. Il titano, spossato dall’immensa fatica del suo compito, non vedeva l’ora di sentirsi libero ma era terrorizzato dal minaccioso drago Ladone. Eracle disse che avrebbe accettato quella proposta, ma prima voleva fasciarsi la testa, così chiese ad Atlante di riprendere il cielo sulle sue spalle per qualche istante, giusto il tempo di sistemarsi come desiderava. E così Atlante posò a terra le mele e sulle sue spalle tornò il peso che aveva retto per così lungo tempo. Eracle consegnò i pomi dorati ad Euristeo ma questi glieli restituì e così Eracle diede le mele alla dea Atena che le riportò nel giardino dal quale erano state colte. Erano state custodi di un giardino dove fruttificava un albero dalle mele d’oro.
Elio Mazza
Elio Mazza
2025-10-12 15:13:17
Numero di risposte : 6
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Era stato donato da Gea a Zeus che a sua volta lo aveva dato ad Era come regalo nuziale ed in esso cresceva un melo dai frutti d'oro che era custodito dal drago Ladone e dalle tre Esperidi. Come undicesima fatica, ad Eracle era stato ordinato di cogliere tre mele d'oro dalla pianta. Ercole nel giardino delle Esperidi di Peter Paul Rubens. Le mele d'oro delle Esperidi erano i frutti dell'albero donato da Gea a Zeus e custodito da un drago e da tre ninfe.
Giuliana Farina
Giuliana Farina
2025-10-10 15:55:06
Numero di risposte : 10
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Le mele d'oro delle Esperidi erano dono di nozze di Gea a Zeus e Era. Le mele d'oro promettevano eternità e immortalità a chi li possedeva. Sono stati piantati da Era in un giardino remoto, oltre l'Oceano, in una regione difficilmente raggiungibile, dove vivevano le Esperidi, ninfe figlie della Notte, che custodivano gli alberi assieme al drago Ladone, un serpente colossale e vigile.
Naomi Negri
Naomi Negri
2025-10-04 19:07:18
Numero di risposte : 9
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I pomi d'oro di Era erano veramente prodigiosi: rappresentavano fecondità e amore. Conosciamo bene le proverbiali virtù delle mele, ma i pomi d’oro di Era erano veramente prodigiosi. Le mele dorate delle Esperidi rappresentavano fecondità e amore. Eracle ricevette l’undicesima fatica: rubare le mele d’oro del giardino delle Esperidi. Ippomene, con l’aiuto di Afrodite, escogitò un metodo per conquistare Atalanta: durante la corsa egli fece rotolare i pomi d’oro ricevuti dalla dea.
Demi Longo
Demi Longo
2025-09-25 10:09:47
Numero di risposte : 6
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Secondo la mitologia greca, la mela d'oro era il frutto custodito nel giardino delle Esperidi nella parte più occidentale del Nord Africa, probabilmente nell'odierno Marocco, che prometteva l'eterna giovinezza. La mela d'oro è un motivo presente in miti e legendi di vari paesi ed epoche. I suoi significati sono sempre stati molteplici e anche molto diversi, dato che la mela è molto presente in moltissimi miti o testi religiosi. Il libro biblico dei Proverbi, al capitolo 25, versetto 11, parla di frutti d'oro, tradotti talvolta come mele. Una volta spianata completamente la via dell'espansione nella penisola balcanica, l'obiettivo principale degli Ottomani diventò prima Buda; dopo la conquista di quest'ultima, venne la volta di Vienna, che per gli Ottomani diventava così la nuova mela d'oro.
Dindo Conti
Dindo Conti
2025-09-14 05:41:01
Numero di risposte : 4
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Si narra che tanto tempo fa, quando ancora l’Olimpo era abitato da Zeus e da tutta la sua grande famiglia, nel Giardino delle Esperidi cresceva l’albero dalle mele d’oro. Mica si trattava di un melo qualunque, era un regalo di nozze che il dio di tutti gli dèi aveva fatto a sua moglie Era.