:

Chi è la dea della tristezza?

Isabella Serra
Isabella Serra
2025-07-29 02:15:27
Numero di risposte : 5
0
Acli è una dea greca delle tenebre e della miseria. Dai latini è identificata con la dea Miseria. Viene descritta nel poemetto Lo scudo di Eracle come odiosa, pallida, magra, cascante di fame, e con gambe stecchite e unghie lunghe. Secondo alcune fonti sarebbe esistita già prima del Caos, altre invece la considerano figlia di Nyx e gemella di Momo. Se consideriamo l'ultima ipotesi come vera, allora Acli sarebbe una delle Keres.
Anastasio Rizzi
Anastasio Rizzi
2025-07-28 23:57:45
Numero di risposte : 2
0
Demetra, figlia di Rea e di Crono, è la bellissima dea greca della natura e delle messi. Il dolore si è impossessato di Demetra: sta nascendo Autunno con i suoi colori cupi e la sua tipica aridità. Si sente ancora oggi la tristezza di Demetra in alcuni periodi dell’anno: una folata di vento gelido, un fiore che muore o un lungo temporale.
Artemide De rosa
Artemide De rosa
2025-07-28 23:19:44
Numero di risposte : 3
0
Acli è la divinità dei veleni e personificazione della tristezza, disperazione e lamento nella mitologia greca. In Esiodo compare come personificazione della miseria e della tristezza. E presso a loro stava la querula Acli odïosa, pallida, magra, cascante di fame, e gambe stecchite, e l’unghie lunghe lunghe sporgean dalle dita. Colava dalle narici moccio, cadevano giú dalle guance stille di sangue. Ed essa, con grande stridore di denti, stava, e sugli òmeri suoi si addensava la polvere fitta, molle di pianto. Se consideriamo l'ultima ipotesi come vera, allora Acli sarebbe una delle Keres. Acli è la divinità dei veleni e personificazione della tristezza, disperazione e lamento nella mitologia greca.
Anselmo Marini
Anselmo Marini
2025-07-28 20:22:45
Numero di risposte : 5
0
Proserpina è la versione romana della dea greca Persefone o Kore. Il nome potrebbe derivare dalla parola latina proserpere a significare la crescita e l'emergere delle forme naturali e in particolare della coltivazione del grano. Infatti, in origine, fu senza dubbio una dea agreste. Viene anche identificata con la dea Libera. Proserpina era figlia di Cerere. Secondo Proclo e Strabone, invece l'episodio del mito si verificò a Hipponion. Proserpina, figlia della dea Cerere, tra le tante fanciulle intente a cogliere fiori sulle rive del lago di Pergusa. Il dio dell'Ade, in due falcate le fu addosso e l'abbracciò voracemente e via col dolce peso. Cerere, madre di Proserpina e dea dell'Olimpo, fu disperata alla notizia della scomparsa della figlia, e invocò l'aiuto di Giove, re di tutti gli dei, per aiutarla a ritrovare la bella Proserpina. Dopo nove giorni e nove notti insonni di dolore, decise di rivolgersi a Giove per implorarlo di farle riavere la figlia. Giove inviò Mercurio da Plutone per imporgli di restituire Proserpina alla madre. A Plutone non restò che obbedire. Però, prima di farla partire, fece mangiare alla sua amata dei chicchi di melagrana. I succosi chicchi di melagrana legarono Proserpina all'Ade per sempre. Zeus, tuttavia, mosso a compassione, fece sì che Proserpina potesse trascorrere sei mesi ogni anno insieme alla madre, e che i sei mesi restanti vivesse insieme a Plutone. È proprio al mito di Proserpina e all'ira di Cerere, infatti, che si fa risalire l'alternanza delle stagioni. A Dis Pater si ricollega Proserpina che simboleggerebbe il seme del frumento e che la madre avrebbe cercata dopo la sua scomparsa. Valerio Massimo Factorum et dictorum memorabilium libri IX II 4,5. Agostino d'Ippona, La città di Dio IV,8. Claudio Claudiano, De raptu Proserpinae. Strabone, Geografia Libro VI. Marafiotus, Croniche et antichità di Calabria, libro I cap. 15, pag. 37. Godofredi Hermanni - Opuscola, De Aeschili Glaucis, vol. 2, pagg. 73-74. Francesco Alunno, La fabbrica del mondo, Venezia, 1548. Persefone. Metamorfosi di Ovidio. Dis Pater. Divinità della morte. Personificazione della morte. Controllo di autorità. VIAF. CERL cnp00544230. LCCN. GND. J9U. 987007355277205171.