Come si chiamano le case degli dei?

Giancarlo Ruggiero
2025-09-15 10:36:01
Numero di risposte
: 3
Le abitazioni degli Dèi erano chiamate dimore degli Dèi.
Sopra queste nuvole vi erano le dimore degli Dèi, con porticati e splendidi giardini.
In questo bellissimo posto, Zeus aveva eretto il suo palazzo d’oro, dove viveva con la sua sposa Era, e nella vasta sala del trono si radunava quasi ogni giorno il Concilio degli Dèi, per governare il mondo.
Attorno al palazzo di Zeus si ergevano le dimore di altre divinità, che insieme a Zeus formavano il Concilio degli Dèi Celesti, meglio conosciute come le Dodici Divinità Olimpiche, sei divinità maschili e sei femminili.
Poseidone abitava in uno splendido palazzo ornato d’oro e di perle, nei profondi abissi del mare.

Antonella Amato
2025-09-15 10:26:46
Numero di risposte
: 3
Il Monte Olimpo si trova nel Nord della Grecia: altissimo e inaccessibile, sempre avvolto dalle nuvole, fu ritenuto la dimora degli dei, che per questo motivo furono chiamati anche olimpici.
La cima, spesso innevata e avvolta dalla nebbia, sembra confondersi con le nuvole e scomparire nel cielo.
È in questo straordinario spettacolo della natura che i Greci collocarono la sede degli dei.
Omero per primo ha lasciato, nell’Odissea, una famosa descrizione della dimora degli dei sull’Olimpo: «L’Olimpo, dov’è, dicono, la sede sempre serena dei numi: non da venti è squassata, mai dalla pioggia è bagnata, non cade la neve, ma l’etere sempre si stende privo di nubi, candida scorre la luce: là il giorno intero godono i numi beati».
Ma dov’è, precisamente, la sede di Zeus e degli altri dei?
Proprio sul monte Olimpo o nel cielo sopra di esso?
Secondo alcuni, che interpretano i poeti in modo allegorico, l’Olimpo è il cielo, perché gli dei non possono che abitare in un luogo irraggiungibile dagli uomini.
Secondo altri studiosi antichi di Omero, invece, la sede degli dei è la vetta del monte: nei poemi omerici, infatti, l’Olimpo è definito sempre «elevato» e «grande», aggettivi che si adattano a un monte, ma non al cielo.
Così Omero, nei suoi poemi, quando parla degli dei dice : «voi che avete dimora sull’Olimpo».
Gli dei olimpici si distinguono dalle divinità dell’oltretomba: a essi si sacrificano vittime di colore bianco, sopra un altare per non toccare terra, con il capo coperto da corone e in silenzio.
L’aggettivo olimpico, dall’originario valore di attributo degli dei, si estende in seguito a indicare anche alcuni tratti del carattere di quelle divinità, quali la calma e la serenità.
Venivano attribuite loro tali caratteristiche soprattutto per distinguerli e contrapporre questi ai precedenti dei, gelosi e vendicativi, e al tempo stesso per prendere le distanze da quelle forme di religiosità della Grecia antica ritenute ‘alternative’, come l’orfismo o i culti di Dioniso (Bacco).
La serenità olimpica è ancora oggi sinonimo di imperturbabilità e calma.