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Come si chiamavano le case dei greci?

Nayade Lombardo
Nayade Lombardo
2025-09-15 14:21:30
Numero di risposte : 4
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Le case dei poveri e dei ricchi sorgono, lungo le viuzze, fianco a fianco e, se non fosse per le dimensioni e soprattutto per gli ambienti interni e per l’arredamento, sarebbe quasi impossibile distinguerle. La pianta della casa greca si ricollega con la tradizione micenea ed in genere mediterranea. È un’abitazione unifamiliare, intima e raccolta, di forma rettangolare, tutta rivolta verso lo spazio interno del peristilio, al quale si giunge attraverso uno stretto corridoio di accesso, il vestibolo, e sul quale si affacciano vari ambienti che da esso ricevono luce ed aria. È a uno o due piani. Il pianoterra è riservato alla vita di rappresentanza, alle sale per gli ospiti e all’ “andron”, la sala più importante, dove gli uomini soggiornano, che è situato in fondo al peristilio, in asse con l’entrata, e che talvolta è preceduto da un’esedra. Il piano superiore è riservato alle donne che, in Grecia, vivono in una sorta di segregazione e non partecipano alla vita e agli svaghi degli uomini.
Valentina Neri
Valentina Neri
2025-09-15 11:38:37
Numero di risposte : 3
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I testi antichi ci informano dell'esistenza di queste parti caratteristiche della casa greca e già Omero vi allude chiaramente sia a proposito del palazzo di Priamo a Troia, sia a proposito di quelli di Ulisse ad Itaca o di Menelao a Sparta o di Alcinoo nell'isola dei Feaci. Il gineceo si trova, secondo queste allusioni, nella parte più interna della casa e contiene il talamo nuziale, le camere per le figlie di famiglia e per le schiave; talvolta si estende a un secondo piano. Nell'Economico di Senofonte (IX, 5), là dove Iscomaco dà consigli alla moglie intorno a quelli che sono i suoi doveri di madre di famiglia, il gineceo è presentato come separato nettamente dall'appartamento degli uomini; Vitruvio (sec. I d. C.) descrivendo nel suo trattato di architettura la casa greca, non dimentica il gineceo, che è per lui un cortile a portici circondato da stanze e separato dal reparto maschile (VI, 7). Gli scavi archeologici ci hanno più volte a distanza di luoghi e di tempi messo in presenza di case fornite di gineceo: anzitutto i palazzi di Cnosso e di Festo nell'isola di Creta e quindi il palazzo di Tirinto nell'Argolide che risalgono tutti all'età cosiddetta preellenica, dove è possibile accertarci, sui resti superstiti, che il gineceo è chiuso come in una cinta di mura con poche aperture verso l'interno. Più difficile riesce nello scavo distinguere il gineceo in case più modeste e più recenti, come per esempio a Delo o a Priene; in generale si ha la tendenza a credere, quando si trovi una casa con due cortili, che uno dei due fosse riservato alle donne e si tende pure a supporre, quando il cortile sia unico, che il gineceo fosse allogato nel piano superiore.
Gavino Grassi
Gavino Grassi
2025-09-15 11:13:14
Numero di risposte : 6
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Le case dei ceti più poveri erano costituite da un paio di vani. I ricchi abitavano in dimore ampie e distribuite su due piani. La casa nell’antica Grecia si sviluppava attorno al cortile. La maggior parte delle stanze si apriva sui lati di un cortile, di forma rettangolare. I muri erano piuttosto leggeri e composti di mattoni crudi o di pietre tenute insieme dalla malta. Le pareti interne erano intonacate e dipinte semplicemente, di solito in rosso. La stanza più importante e decorata era l’andron, la «stanza degli uomini». La zona della casa riservata alle donne era il gineceo. Il gineceo occupava il retro della casa. Le case rurali avevano ovviamente un cortile più grande, per ospitare gli animali e le attrezzature. Avevano inoltre una torre, per proteggere i beni e le persone in caso di pericolo.