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Qual è il segno della vittoria?

Ivonne De Santis
Ivonne De Santis
2025-06-05 09:23:17
Numero di risposte: 3
Il gesto utilizzato per esprimere esultanza, il suo significato nasce proprio da ciò che le dita rappresentano: una “V”. Una “V” che è l’iniziale di “Vittoria” in più lingue. È infatti diffuso in diverse nazioni; tutto ebbe inizio quando il parlamentare, tennista e speaker radiofonico belga Victor de Laveleye, durante il secondo conflitto mondiale, propose ai suoi connazionali di utilizzare la lettera “V” quale segno di riscossa, sia nei gesti che come simbolo scritto. L’idea venne adottata anche da Winston Churchill, che contribuì a renderla popolare in tutta l’Europa.
Giuliana Donati
Giuliana Donati
2025-05-27 11:13:17
Numero di risposte: 2
Il classico gesto di vittoria, quello in cui le due dita di una mano sono posizionate in modo tale da formare la lettera "v" è il segno della vittoria. Le foto in cui gli utenti mostrano il segno di vittoria in direzione dell'obiettivo possono essere un facile bersaglio degli hacker. I malintenzionati, infatti, sono in grado di raccogliere dati personali partendo dalle raffigurazioni delle impronte digitali delle ignare vittime. Questo, avvisano gli esperti, è molto pericoloso per la privacy delle persone, soprattutto in due circostanze specifiche: quando nelle foto il palmo della mano è rivolto verso l'obiettivo e nel caso in cui la distanza tra le dita e la fotocamera sia inferiore a 1,5 metri. I criminali, a partire da una semplice immagine, possono ricostruire modelli di impronte digitali e abusarne in vari modi. Sono dunque a rischio tutti i sistemi che si affidano alle impronte digitali per confermare l'identità dei proprietari, tra cui le serrature biometriche, smartphone e altri device e modalità di pagamento di ultima generazione.
Violante Battaglia
Violante Battaglia
2025-05-23 04:28:08
Numero di risposte: 2
Il gesto in cui si alzano l'indice e il medio in modo da formare la lettera V con le dita è comunemente noto come V-Sign. In epoca contemporanea il gesto è stato reso celebre dal tennista e ministro belga Victor de Laveleye. Venne utilizzato in segno di vittoria dopo la campagna politica della seconda guerra mondiale. Il simbolo in genere indica la vittoria ma se si rivolge il dorso della mana verso una persona simboleggia un insulto. Il V-Sign può anche significare pace e amore. Nel saluto scout dei Lupetti invece le due dita tese simboleggiano gli impegni presi e le orecchie del lupetto.
Samira Marini
Samira Marini
2025-05-12 16:09:54
Numero di risposte: 3
Non significa affatto vittoria, bensì pace, e l’abitudine di mettere le dita a V nelle foto in Giappone nasce nel periodo del secondo dopoguerra. Il simbolo V era infatti usato nelle proteste contro la guerra del Vietnam e assunse il significato di pace, diventando anche il gesto tipico della comunità di hippie. Fu proprio questo il significato che prese piede in Giappone, dove il gesto venne introdotto inizialmente dagli americani che lo usavano nel periodo dell’occupazione, nel dopoguerra, in segno di vittoria. Solo negli anni ’80 però il gesto delle dita a V assunse l’attuale significato di pace in Giappone e prese piede come gesto immancabile in ogni scatto. C’è da dire però che il gesto delle dita a V era già presente e diffuso nella cultura popolare giapponese grazie ai manga, con l’accezione di “vittoria”. Secondo altre teorie, invece, la diffusione del gesto si deve soprattutto al cantante Jun Inoue, star della popolare band giapponese Spiders e testimonial di vari prodotti commerciali, tra cui le macchine fotografiche del brand Konica. Mettere le dita a V era infatti anche una tecnica consigliata alle ragazze per apparire più “kawaii” ovvero carine e simpatiche nelle foto e si pensa proprio che il ruolo delle donne sia stato rilevante nella diffusione del gesto a V, che spesso era accompagnato dalla parola “pace” in giapponese. La moda delle dita a V prese piede anche in Cina, Hong Kong, Taiwan e Corea del Sud e così oggi quasi tutti gli asiatici posano nelle foto facendo il gesto della V.
Dario De Santis
Dario De Santis
2025-05-12 15:13:19
Numero di risposte: 1
Le dita a V, alzando l'indice e il medio della mano, soltanto da poco tempo indicano la VITTORIA. Inizialmente erano concepite come insulto, come oltraggio particolarmente volgare. Con gli arcieri che iniziarono a mostrare in segno di sfida l'indice e il medio sollevato di fronte ai loro nemici sconfitti. La V stava per Enrico V, il re che li aveva condotti alla vittoria e che era meglio ricordarglielo. Tutto ciò sino alla Seconda Guerra Mondiale quando il politico belga Victor de Laveleye chiese ai Belgi di scegliere la lettera V in segno di battaglia, essendo la prima lettera di VICTOIRE in francese e di VRIJHEID in olandese. Fu l'inizio dell'introduzione della V come VITTORIA adottato da noti uomini politici come Winston Curchill e Richard Nixon, o da tanti sportivi più o meno campioni.