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Qual è la leggenda dell'arcobaleno?

Clara Guerra
Clara Guerra
2025-07-25 10:29:12
Numero di risposte : 4
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La leggenda dell’arcobaleno è il racconto di come nacque il meraviglioso arco che si forma in cielo dopo il temporale. La storia inizia con la disputa tra i colori per decidere chi di loro fosse il più importante. Mentre il verde, l’azzurro, il giallo, l’arancione, il rosso, il porpora e l’indaco litigavano tra di loro scoppiò un temporale e la pioggia che ne seguì spiegò loro che da quel momento sarebbero stati tutti vicini e insieme in armonia e che ogni volta, dopo di lei, sarebbero apparsi in cielo in un grande arco simbolo di pace e di speranza.
Timothy Parisi
Timothy Parisi
2025-07-25 10:26:15
Numero di risposte : 5
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Tanto tempo fa, sulla terra non esistevano colori, e in cielo non splendeva mai l'arcobaleno. Un giorno le nuvole, che riuscivano a vedere al di là, ancora più in alto dei colori e sopra di loro c'erano solo il sole, la luna e le stelle, si stancarono dei loro schiamazzi e dei loro litigi continui, quindi si riunirono in consiglio e decisero di dare una lezione ai colori, si abbracciarono con tutta la forza che avevano e scatenarono uno spaventoso temporale. I colori terrorizzati, si abbracciarono tra di loro per darsi coraggio, Le nuvole vedendo che la punizione era stata sufficiente decisero di porre fine all'acquazzone. Tornò il sole, e i colori che erano rimasti abbracciati ricominciarono a risplendere... Era nato l'arcobaleno!
Chiara Marino
Chiara Marino
2025-07-25 08:57:39
Numero di risposte : 3
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Proprio alle soglie del Paradiso esiste un luogo chiamato il Ponte dell’Arcobaleno. Quando muore un animale che ci è stato particolarmente vicino sulla terra, quella creatura va al Ponte dell’Arcobaleno. E’ un posto bellissimo dove l’erba è sempre fresca e profumata, i ruscelli scorrono tra colline ed alberi ed i nostri amici a quattro zampe possono correre e giocare insieme. Trovano sempre il loro cibo preferito, l’acqua fresca per dissetarsi ed il sole splendente per riscaldarsi, e così i nostri cari amici sono felici: se in vita erano malati o vecchi qui ritrovano salute e gioventù, se erano menomati o infermi qui ritornano ad essere sani e forti così come li ricordiamo nei nostri sogni di tempi e giorni ormai passati… Qui i nostri amici che abbiamo tanto amato stanno bene, eccetto che per una piccola cosa, ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto speciale che ha dovuto lasciarsi indietro… Così accade di vedere che durante il gioco qualcuno di loro si fermi improvvisamente e scruti oltre la collina, tutti i suoi sensi sono in allerta, i suoi occhi si illuminano e le sue zampe iniziano a correre velocemente verso l’orizzonte, sempre più veloce… Ti ha riconosciuto e quando finalmente sarete insieme, lo stringerai tra le braccia con grande gioia, una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso, le tue mani accarezzeranno di nuovo l’amata testolina e i tuoi occhi incontreranno di nuovo i suoi sinceri che tanto ti hanno cercato, per tanto tempo assenti dalla tua vita, ma mai dal tuo cuore.. E allora insieme attraverserete il Ponte dell’Arcobaleno per non lasciarvi mai più…
Sebastian Giordano
Sebastian Giordano
2025-07-25 07:42:18
Numero di risposte : 1
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Tantissimo tempo fa, viveva in questo lago una Vivèna, ovvero una fata dei boschi, chiamata Ondina. Era molto bella, dai lunghi capelli biondi, la fata con i suoi canti melodiosi deliziava tutti i viandanti che salivano al Passo di Costalunga. Purtroppo, proprio per via di questa sua bellezza finì nelle mire di un potente mago, che abitava sul vicino massiccio del Latemar. Il mago era innamorato di Ondina ma non poteva avvicinarla: ogni volta che scendeva verso il lago, gli animali della foresta avvisavano la vivèna del suo arrivo e questa scappava a nascondersi. Il mago decise quindi di recarsi dalla Jacuta, una vecchia strega del Regno dei Fanes, la quale gli suggerì un trucco per riuscire ad avvicinare Ondina: il mago avrebbe dovuto costruire un arcobaleno, dal Catinaccio al Latemar e che finisse dritto dritto dentro il lago, di modo da attirare la bella vivèna; una volta comparsa, il mago si sarebbe travestito da vecchio mercante e l'avrebbe attirata con dei gioielli fatti dello stesso arcobaleno. Questi fece come gli venne detto e costruì un arcobaleno enorme tra le due montagne il quale si specchiava meravigliosamente dentro le acque del piccolo lago. Ondina, appena lo vide, si avvicinò incuriosita. Il mago, preso dall'impeto dell'amore, dimenticò però il travestimento e si lanciò di corsa verso la Vivèna che, spaventata, scappò via in un baleno. Il mago, arrabbiato, mandò in frantumi l'arcobaleno, i cui pezzi cadendo andarono a finire dentro le acque del lago. E' proprio per questo motivo che ancora oggi il Lech de l'Arcaboan assume quei magici colori, dall’azzurro al verde, dal rosso all’indaco, dal giallo all’oro, che lo caratterizzano durante i momenti più belli come il tramonto o le notti di luna piena; mentre la statua di Ondina emerge dalle acque al centro del lago quando per la siccità il loro livello scende. E’ un luogo incantato dove si uniscono il silenzio intorno rotto soltanto dai suoni della natura che rigenera l’animo e distende i sensi.
Clara Battaglia
Clara Battaglia
2025-07-25 05:59:41
Numero di risposte : 5
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Il Ponte dell’Arcobaleno è una leggenda bellissima che ci narra come potrebbe essere l'aldilà per gli animali. La leggenda del Ponte dell’Arcobaleno ci è stata tramandata dalle Tribù degli Indiani d’America e fa parte dei miti sui gatti e sui cani. Il Ponte dell’Arcobaleno si trova all’entrata del Paradiso ed è il posto in cui vanno gli animali dopo il loro percorso sulla terra. Secondo le antiche leggende sui cani e gatti il Ponte Arcobaleno è un luogo meraviglioso ricco di verdi piante, fiori profumati, alberi colorati, lievi colline e ruscelli rigogliosi. Il nome “Ponte Arcobaleno” deriva proprio dai meravigliosi colori che lo caratterizzano: è proprio in questo luogo fiabesco che i nostri cari amici pelosi si ritrovano e continuano a giocare assieme sotto il sole splendente. In questo luogo possono mangiare a non finire il loro cibo preferito, hanno tantissime palline con cui giocare, forti alberi da graffiare e tane in cui riposarsi. Al Ponte dell’Arcobaleno cani e gatti che non sono più su questa terra ritrovano nuovamente salute e gioventù e per questo motivo riescono a godersi ancora di più le meraviglie che offre loro questo posto magnifico. Sul Ponte dell’Arcobaleno gatti, cani e altri animali sono davvero felici e spensierati. Capita però che a volte alcuni di loro si fermino per un momento a guardare oltre la linea dell’orizzonte, pensando ai loro amici umani e a tutti i bei ricordi passati con loro durante l’esperienza sulla terra. Poi, un giorno, proprio guardando l’orizzonte, qualcuno di loro potrebbe scorgere un caro amico in arrivo per loro: il suo cuoricino impazzirà dalla gioia, le zampette non riusciranno a star ferme e inizierà a correre velocissimo verso di te. Avrai la possibilità di stringerlo forte a te e in quel momento entrambi sarete consapevoli che nulla potrà mai più dividervi. Sarà proprio allora che, finalmente ricongiunti, attraverserete il Ponte dell’Arcobaleno assieme per non lasciarvi mai più.
Egisto Bianchi
Egisto Bianchi
2025-07-25 05:50:30
Numero di risposte : 4
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La leggenda dell’arcobaleno è stata tramandata dai nativi americani. Un giorno, madre Terra e padre Sole andarono a fare visita a un ragazzo solitario che si chiamava Atsosi Bagani. “Devi prendere moglie” disse la Terra. “Andrai a cercare moglie per un cammino ignoto agli uomini” aggiunse il Sole. “Sposerai la maggiore delle sorelle Dobedeklad, Quelle-che-il-sole-non-illumina. Abitano in un pueblo. Gli uccelli le hanno imprigionate nelle tenebre, invidiosi della loro bellezza: tu solo puoi liberarle. Cosi, emerse dalla terra un arco gigantesco formato da strisce di colori brillanti, saliva molto in alto nel cielo e scendeva in lontananza sulla terra. Quando Atsosi Bagani si incamminò su questo ponte, fu trasformato in una farfalla, i cui colori si confondevano con quelli dell’arcobaleno. Così, dopo ogni temporale, si forma un arcobaleno tra il pueblo e la capanna del giovane, che riconcilia il mondo delle tenebre con il regno del Sole.
Noemi Vitale
Noemi Vitale
2025-07-25 05:36:41
Numero di risposte : 2
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La tradizione pagana narra la storia del Leprecauno, il folletto con tradizionale cappello verde, che sarebbe il ciabattino delle fate e il custode del loro immenso tesoro. Si dice che alla comparsa dell’arcobaleno il folletto corra a nascondere l’oro, che viene indicato proprio dall’arcobaleno. Un’altra versione della stessa leggenda dice che dove finisce un arcobaleno ci sia la pentola piena d’oro di uno gnomo, lì a guardia del suo tesoro. Si narra che il contadino Barry che aveva problemi con la sua fattoria un giorno incontrò un folletto che si lamentava di essere troppo vecchio per salire sulla cima del monte dov’ era custodita la pentola d’oro. Barry gli offrì il suo aiuto e fu ricompensato dallo gnomo con una parte del tesoro. Il contadino raccontò questa storia al suo vicino che si recò immediatamente sulla montagna per prendere il denaro. Lo gnomo si adirò e fece crollare la fattoria di Barry.
Miriana Orlando
Miriana Orlando
2025-07-25 05:01:09
Numero di risposte : 2
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Hai mai sentito parlare della fiaba della pentola d’oro situata alla fine dell’arcobaleno? È tratta da una leggenda irlandese, secondo la quale dove finisce l’arcobaleno è possibile trovare una pentola d’oro custodita da uno gnomo che impedisce a chi non lo merita di impossessarsi del bottino. È ovviamente una leggenda: gli gnomi non esistono, non ci sono pentole d’oro al termine degli arcobaleni, ma soprattutto non è possibile raggiungere la fine di un arcobaleno.