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Cosa dice la Gaia Scienza?

Giuliana Costantini
Giuliana Costantini
2025-08-10 23:39:00
Numero di risposte : 3
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La Gaia Scienza parla del grande annuncio: Dio è morto. Si arriva al GRANDE ANNUNCIO nell'opera "LA GAIA SCIENZA" che precede le le opere morali. Dio non è necessariamente il DIO cristiano, si tratta di un simbolo che rappresenta tutte le false certezze non necessariamente i dogmi cristiani. Dio è simbolo di ogni prospettiva oltremondana, è responsabile della delocalizzazione del senso dell'essere. La morte di DIO è la fine del platonismo per Nietzsche in quanto PLATONE è il primo a calunniare questo mondo che non ha valore oltre l'essere. Implica il desiderio di fuggire, l'esistenza è una talpa per giungere alla vera vita. L'idea che il cosmo sia ordinato e retto da dio è costruzione della nostra mente per poter sopravvivere. Dio appare a Nietzsche come la quinta essenza di tutte le credenze dell'uomo per far fronte all'amara verità dell'esistenza come dolore e sofferenza. La verità può sconvolgere. Nietzsche è convinto che DIO sia pura illusione. L'uomo comune rifiuta e dice che uccidere dio è un impresa sovrumana. L'affermazione di Nietzsche "DIO è morto" è anche dovuta ad una presa di coscienza di un processo storico in corso. Il filosofo ha il compito di rivelare la morte di Dio all'uomo. Nietzsche prende atto del processo di secolarizzazione della società occidentale. È il periodo in cui prende forma la società di massa. L'uomo è chiamato a farsi superuomo. Dio è il presupposto affinché sia possibile. Occorre superare il momento di smarrimento che Nietzsche chiama NICHILISMO. Il rischio è diventare nichilista e non credere più a niente, non c'è nulla a cui porsi riferire. È una persona che si lascia travolgere. Ne parla come di una MALATTIA che colpisce l'anima e può condurre alla MORTE. Occorre reagire nell'immediato. Nietzsche dice di essere stato il primo paziente ad averne sofferto e di essersi auto scrutinato, di essere riuscito però a superarlo, è stato quindi il primo superuomo.
Eliziario Bianchi
Eliziario Bianchi
2025-07-31 10:01:38
Numero di risposte : 10
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La morte della morale, della metafisica e della religione fa sorgere la speranza in un superamento della filosofia tradizionale che era «interpretazione» e al tempo stesso «fraintendimento» del corpo, e ricerca di «verità eterne». La vita è uno strumento di conoscenza, ma la conoscenza riposa su errori fondamentali che si sono «incarnati» nell’uomo: che le ‘cose’ siano identiche ad altre, mentre sono soltanto analoghe; che le ‘cose’ permangano identiche a sé stesse, mentre cambiano costantemente. Il riconoscimento della morte di Dio e dell’eterno ritorno dell’uguale avvia verso l’oltre-uomo, cioè verso il superamento dell’uomo. Come potremmo noi accontentarci dell’uomo di oggi. Questa è superamento degli sterili valori della tradizione: è l’ideale di un umano-sovrumano benessere e benvolere, un ideale che apparirà molto spesso disumano, se lo si pone, a esempio, accanto a tutta la serietà terrena fino a oggi esistita.
Miriana Ferri
Miriana Ferri
2025-07-31 09:16:00
Numero di risposte : 3
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La Gaia scienza è il libro in cui Nietzsche porta a sviluppo completo la propria riflessione, e la felicità cui allude si spiega appunto con la liberazione dello spirito umano da ogni metafisica. Con la sconcertante rivelazione del folle uomo dell’aforisma 125 della Gaia scienza è da interpretare sotto una luce diversa. Dio è morto, Dio resta morto e noi lo abbiamo ucciso. Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione, che punta a indicare la crisi morale del mondo contemporaneo, il suo radicale nichilismo. La decadenza del presente, la sua intima tragicità è allora dovuta a questa radice primigenia, che prelude alla riflessione dell’ultimo Nietzsche e al nichilismo attivo del Così parlò Zarathustra. Vengo troppo presto, non è ancora il mio tempo, questo enorme avvenimento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino, non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano vedute e ascoltate. Quest’azione è ancora sempre più lontana da loro delle più lontane costellazioni, eppure son loro che l’hanno compiuta.