Cosa significa "senza infamia e senza lode"?
Omar De rosa
2025-10-15 15:40:56
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: 4
Qualcosa che si considera mediocre ed insipida.
La frase è presa dalla Divina Commedia, di preciso dal canto III dell’Inferno.
Qui Dante incontra gli ignavi, in vita indifferenti a tutto.
Collocati nel vestibolo dell’Inferno, non sono degni di trascorrere l’eternità né lì e nemmeno nel Purgatorio.
Costantino Basile
2025-10-09 19:35:19
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: 7
Senza infamia e senza lode è un modo di dire italiano usato per indicare qualcosa di incolore e mediocre, che, pur non palesando difetti, non presenta però neanche particolari pregi.
Questa espressione, che è entrata nel linguaggio comune, ha una nobile genesi letteraria, derivando addirittura dalla Divina Commedia di Dante Alighieri.
Il Sommo Poeta, nel Canto III dell’Inferno, definisce gli ignavi come «coloro / che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo».
Protagonisti dell’espressione “Senza infamia e senza lode” sono quindi gli ignavi, ovvero quei peccatori che durante la loro vita non hanno mai agito né nel bene né nel male, senza mai osare avere un’idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre a quella del più forte.
Sono costretti a girare nudi per l’eternità inseguendo una insegna, che corre velocissima e gira su se stessa, punti e feriti da vespe e mosconi.
Gli ignavi sono quindi rimasti inerti nella vita per le loro scelte.
Agostino Coppola
2025-10-08 07:04:01
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: 8
L’espressione senza infamia e senza lode viene utilizzate nell’italiano corrente per indicare qualcosa di mediocre, che non presenta grandi difetti ma, al contempo, non mostra grandi qualità.
L’espressione “Senza infamia e senza lode” si trova nella Divina Commedia di Dante Alighieri.
Coloro che visser senza ‘nfamia e sanza lodo
Dante giudica questi individui come “sciaurati che mai non fur vivi“.
Per gli ignavi non c’è fama nel mondo né valore ultraterreno.
Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
Ciò o colui che stiamo appellando “senza infamia e senza lode” sta meritando un nostro giudizio molto tagliente.
Ricordiamoci allora che gli stiamo dando del codardo e del vigliacco, anche in senso sociale: gli stiamo dicendo che non merita nemmeno l’Inferno e che la sua memoria andrà persa nel tempo.
Cosetta Grasso
2025-09-25 12:24:24
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: 8
Senza infamia e senza lode significa "privo d'infamia così come di lode".
Può essere riferito a persone o a cose che, pur non avendo difetti evidenti, non presentano però neanche particolari qualità, perciò si può dire che è sinonimo di mediocre valore.
La sua origine risale al III Canto dell'Inferno della Divina Commedia, nel quale Dante Alighieri manifesta il suo disprezzo nei confronti di coloro che sono stati neutrali per vigliaccheria (i cosiddetti ignavi) e usa, appunto, questa espressione.
È un modo di dire usato con una certa frequenza, esprime un concetto negativo.
Daniela Fiore
2025-09-17 09:05:58
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: 8
Senza infamia e senza lode è l’espressione usata per indicare qualcosa di mediocre che, pur non avendo palesi difetti, non presenta però neppure particolari qualità.
L’espressione è oggi di uso corrente e ha un’origine assai nobile.
Deriva infatti dalla Divina Commedia di Dante Alighieri.
Il poeta Dante Alighieri nel Canto III dell’Inferno descrive la massa degli ignavi e li definisce «coloro / che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo».
In ogni caso si tratta di coloro che durante la vita non agirono mai né nel bene né nel male, perché furono sempre tanto vili da non volersi mai schierare né a favore né contro alcuna causa.
Perciò Dante, ritenendoli indegni di meritare sia le gioie del Paradiso sia le pene dell’Inferno, li inserisce nell’Antinferno e li condanna a girare nudi per l’eternità attorno a un’insegna che gira vorticosamente su se stessa, tormentati da vespe e mosconi, che rigano di sangue il loro volto.
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