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Qual è l'epiteto?

Vera Santoro
Vera Santoro
2025-04-22 01:18:38
Numero di risposte: 3
L'epìteto è l'accostamento, generalmente al sostantivo, di un aggettivo. Si distinguono due tipi di epiteti: formulari, nei quali ricorre una formula descrittiva ricorrente, e attributivi, più variegati che invece hanno una pura funzione oggettivistica. Gli epiteti servono al lettore per riconoscere e ricordarsi meglio di quale personaggio si parla. Un esempio di epiteto è Achille "piè veloce" o "Pelide" oppure Lorenzo "il Magnifico", quest'ultimo appellativo di cortesia. Inoltre l'epiteto viene usato in molte formule religiose in quasi tutte le lingue.
Elena Palmieri
Elena Palmieri
2025-04-21 22:36:59
Numero di risposte: 1
L’epiteto non è altro che quell’aggettivo, sostantivo o locuzione che caratterizzano sotto forma di attributo o di apposizione un determinato nome. Quindi essendo accompagnato al sostantivo, la sua funzione è quella di caratterizzarlo. Alcuni di questi, spesso ricorrenti nel celebre poema epico scritto da Omero, sono quelli rivolti agli Achei che vengono descritti spesso come magnanimi. Un altro epiteto molto conosciuto e molto ricorrente è il pelide Achille, che allo stesso tempo è un patronimico e che significa Achille, figlio di Peleo. Un altro epiteto è quello rivolto ad Agamennone che viene definito l’Atride Agamennone per indicare che è il figlio di Atreo. Elena viene indicata con questi epiteti: argiva, braccio bianco, lungo peplo, donna gloriosa, bella chioma, figlia di Zeus, ecc… Un altro personaggio importante del poema omerico è Ettore, fratello di Paride che viene descritto con i seguenti epiteti: Ettore grande, il massacratore, l’amato da Zeus, elmo lucente, ecc… Paride invece nei versi dell’Iliade viene descritto con i seguenti epiteti: bello come un dio, divino, simile a un dio, ecc… Ci sono anche vari epiteti che servono per descrivere il grande re di Troia, Priamo: uomo pari agli dèi, simile ai numi, Dardanide, re stirpe di Zeus, ecc...
Emanuele Donati
Emanuele Donati
2025-04-21 21:16:41
Numero di risposte: 2
L'epiteto omerico è un complemento della maggior parte dei nomi propri nei poemi dell'antica Grecia, in particolare nei poemi omerici, l'Iliade e l'Odissea. L'epiteto più semplice e frequente è l'aggettivo «divino» (in greco antico: δῖος?, dîos), applicabile senza distinzione a tutti gli eroi epici. Alcuni epiteti, infatti, potevano essere applicati a molte persone: Diomede (ad esempio Il., VI, 12) e Menelao (ad esempio Od., XV, 14) vengono definiti «dal potente grido di guerra» (in greco antico: βοὴν ἀγαθός?, boèn agathós). Altri sono invece personalizzati: solo Zeus è definito «portatore di egida» (in greco antico: αἰγίοχος?, aighíochos), solo Achille è detto «piede leggero» (in greco antico: πόδας ὠκύς?, pódas okýs) e solo Atena «occhi azzurri» (in greco antico: γλαυκῶπις?, glaukôpis). Ulisse e Priamo vengono definiti «dal grande cuore» (in greco antico: μεγαλήτωρ?, megalétor), ma solo Ulisse è qualificato come uomo dai «mille inganni» (in greco antico: πολυμήτις?, polymétis), «ingegnoso» (in greco antico: πολυμήχανος?, polyméchanos), «resistente» (in greco antico: πολύτλας?, polýtlas), «dai mille viaggi» (in greco antico: πολύτροπος?, polýtropos) o «saccheggiatore di città» (in greco antico: πτολίπορθος?, ptolíporthos). L'epiteto può indicare anche l'ascendenza dell'eroe: «figlio di Peleo» (in greco antico: Πηληϊάδης?, Peleiádes) per Achille, «figlio di Atreo» (in greco antico: Ἀτρείδης?, Atréides) per Agamennone o Menelao, «figlio di Laerte» (in greco antico: Λαερτιάδης?, Laertiádes) per Ulisse. Alcuni epiteti sono divenuti luoghi comuni, come l'«Aurora dalle dita di rosa» (in greco antico: ῥοδοδάκτυλος Ἠώς?, rododáktylos Éos). L'epiteto omerico non ha solo la funzione di caratterizzare l'eroe, ma fornisce all'aedo porzioni di verso già pronte, in modo da poter così comporre il poema a misura del suo canto. Così, «il resistente divino Ulisse» (in greco antico: πολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς?) è un emistichio pronto per essere combinato con un mezzo verso inventato o anche con un altro emistichio pronto, in modo da comporre l'esametro dattilico in greco antico: ὣς φάτο, γήθησεν δὲ / πολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς? («A queste parole, fu colmato di gioia / il resistente divino Ulisse», Od., XIII, 250).
Olimpia Giordano
Olimpia Giordano
2025-04-21 20:41:53
Numero di risposte: 2
L'epiteto è l'accostamento, generalmente al sostantivo, di un elemento che lo caratterizza. Gli epiteti servono al lettore per riconoscere e ricordarsi meglio di quale personaggio si parla, oppure possono essere usati come soprannomi glorificati. Un esempio di epiteto è Achille "piè veloce" o "Pelide" oppure Lorenzo "il Magnifico". Inoltre l'epiteto viene utilizzato in molte formule religiose praticamente in tutte le lingue. Da non trascurare il significato volgare del termine, che assume talvolta il senso di insulto, in senso esteso, o ingiuria associata a nome o riferimento personale.
Vania D'angelo
Vania D'angelo
2025-04-21 20:04:10
Numero di risposte: 1
Vocabolario on lineepiteto epìteto s. m. Sostantivo, aggettivo o locuzione attributiva che si aggiunge a un nome per qualificarlo, o con funzione semplicemente accessoria o esornativa, come quando viene aggiunto a determinati nomi per indicarne una caratteristica propria e rilevante, anche senza riferimento alla situazione particolare. Il piè-veloce Achille, l’occhicerulea Pallade, il padre Giove, le navi veloci, parole alate. Per estens., titolo ingiurioso: gli gridò dietro ogni sorta di epiteti. In botanica, sostantivo o aggettivo che si aggiunge al nome scientifico di un genere di piante, per indicarne le sezioni o la specie, o al nome di una specie per indicarne le suddivisioni. Per es., in Lilium candidum l’epiteto specifico è candidum.
Ivonne Grassi
Ivonne Grassi
2025-04-21 19:52:55
Numero di risposte: 2
L’epiteto nasce come una specifica tecnica della poesia epica ed omerica, dove, data la natura orale della recitazione dei versi da parte dell’aedo, c’era spesso la necessità di ricordare agli ascoltatori di chi si tesse parlando. In tal senso, l’epiteto fa tornare in mente la qualità saliente di un eroe. Così Achille è sempre seguito dalla specificazione “pié veloce”, Enea è il “pio”, Ettore è “domatore di cavalli”, Agamennone è “l’Atride”. Un elenco ricco, ragionato e sempre in corso di aggiornamento dei termini fondamentali di ogni disciplina.