Perché Eros è il dio dell'amore?

Quarto Russo
2025-05-09 11:16:18
Numero di risposte: 1
Nell'immaginario comune e diffuso questa raffigurazione fanciullesca di Eros, una sorta di simpatico e curioso birbantello armato di frecce con la punta a cuore, ha sottratto valenza a una divinità piuttosto antica e particolare.
Il poeta greco Esiodo lo considera tra le prime quattro divinità comparse all'alba dei tempi.
Nei Misteri Orfici, dall'unione di Eros con il Caos sarebbe scaturita la razza umana.
Possiamo affermare che le fonti più antiche mostrano Eros come un dio primordiale delle origini, persino di comparsa pre-greca, il cui culto presentava probabilmente aspetti misterici ed esoterici.
Molti studiosi ritengono che Eros fosse adorato più come un concetto astratto di amore fisico, di desiderio o di aspirazione alla bellezza che come personificazione di una divinità.
Una teoria che sembra cozzare col fatto che fin dall'arcaismo fu raffigurato nell'aspetto di un delicato efebo alato.
Nel mondo greco-romano, il Putto, inteso come rappresentazione di Eros bambino, fu un soggetto decorativo molto utilizzato in pitture, sculture e nell'arte funeraria.
Nel contesto della religione cristiana, questa figura divenne una rappresentazione simbolica degli angeli già nell'arte paleocristiana per proseguire con successo nel Rinascimento e nell'arte barocca.

Luna Bianchi
2025-05-09 10:04:59
Numero di risposte: 1
Eros fu immaginato come un fanciullo o giovinetto alato, armato d’arco e di faretra, piena di dardi infallibili che scaglia contro uomini e dei, infiammandoli di passione amorosa.
I poeti poi gli diedero come compagni di giochi una folla di esseri simili, gli Eroti, o Amorini.
E. fu venerato come simbolo dell’amicizia e dell’amore fra uomini e giovinetti specialmente nelle palestre.
Dal nome del dio viene chiamato eros l’amore sessuale, con riferimento alle concezioni che di esso ebbero gli antichi.
In psicanalisi, gli istinti dell’e. costituiscono, secondo S. Freud, uno dei due grandi gruppi di istinti fondamentali e irriducibili dell’uomo.
La funzione degli istinti dell’e. è quella di mantenere la vita.
La sessualità è il loro aspetto più tipico e concreto, ancorché essi possano essere soggetti a una grande varietà di distornamenti, spostamenti e sublimazioni.
L’energia dinamica degli istinti dell’e. è stata chiamata da Freud libido.
Per erotismo si intendono gli sviluppi, le manifestazioni, sul piano ideo-affettivo e su quello comportamentale, dell’istinto sessuale.
Il concetto di erotismo è più ristretto di quello di sessualità, perché essenzialmente fa riferimento a quelle manifestazioni che anche nella loro esteriorità, e non solo nella motivazione, denunciano un significato amoroso.

Thea Costantini
2025-05-09 09:39:45
Numero di risposte: 2
Eros è il dio greco dell'amore, conosciuto come Cupido dai Romani.
La sua azione non si esercita solo sugli uomini, ma sugli stessi dei e perfino sugli elementi della natura.
Eros ha un ruolo importante anche nelle Teogonie attribuite al mitico cantore Orfeo: qui è figlio della Notte e del vento, nasce da un uovo d'argento e ha le ali d'oro.
L'immagine più nota e diffusa di Eros è quella di figlio e compagno di Afrodite, la dea dell'amore.
Un dio che la poesia e le arti figurative rappresentano come un giovinetto dai bei riccioli e dal corpo atletico o anche, soprattutto a partire dall'età classica, come un fanciullo dotato di ali e armato di arco, faretra e frecce.
Con queste ultime colpisce le sue vittime, infondendo in esse il fuoco d'amore.
È un dio amato e temuto, capace di apportare gioia e di provocare tormenti.
"Dolce-amaro, invincibile" lo definisce la poetessa Saffo.
Anche il filosofo Platone tratta della natura di Eros in un suo dialogo, il Simposio.
Ecco qualche esempio di come i poeti descrivono Eros: "Eros ha squassato il mio cuore come vento che si abbatta sulle querce dei monti"
La figura di Eros ha ispirato ai poeti innumerevoli paragoni.
La fantasia dei poeti lo concepì come un giovinetto bellissimo, o come un fanciullino alato, pronto a colpire con le frecce le sue vittime.

Oreste Valentini
2025-05-09 09:31:56
Numero di risposte: 1
Eros è legato ad Afrodite perché fu concepito durante la festa organizzata per la nascita della dea.
Il dio dell’amore si innamora.
Eros si innamorò della bella Psiche.
E ros fece rapire Psiche da Zefiro e la fece portare nel suo palazzo.
Il dio le propose un accordo: tu non cercherai mai di vedermi o scoprire chi sono, in cambio ti amerò e ti renderò felice.
Eros si svegliò e quando capì che Psiche non aveva rispettato l’accordo, andò via.
La ragazza dovette superare diverse prove per poter riavere il suo amato ma alla fine ci riuscì, con tanto di bacio e vissero tutti felici e contenti.
Eros è il classico amore che fa dispetti e forma coppie improbabili.
L’amore per Socrate, o meglio per Diotima, la donna che gli ha raccontato questa storia, è ingegnoso ma anche povero, astuto ma anche duro e ruvido come la povertà, capace di tranelli ma sempre con le tasche vuote.
Eros fa dispetti e forma coppie improbabili, mentre il fratello Anteros è il classico amore corrisposto.
Il dio Eros accanto al fratello cresceva bene, perché l’amore se corrisposto cresce, ma se solo Anteros si allontanava tutto cambiava.

Rosalino Sartori
2025-05-09 09:19:02
Numero di risposte: 2
Eros è il dio dell’amore possente, della forza travolgente che spinge ed attrae gli uomini.
I greci raffiguravano Eros come un giovinetto di aspetto bellissimo, nudo, armato di arco e frecce con cui trafiggeva d’amore il cuore dei mortali e degli dei.
Secondo la tradizione, Eros, appena nato, fu portato da sua madre, Afrodite, al cospetto degli dei: Zeus intuì immediatamente quali e quanti danni il divino fanciullo avrebbe provocato, e consigliò alla madre di sopprimerlo.
Era ancora molto giovane quando si costruì un arco e le frecce e cominciò quasi per gioco a esercitarsi, finché divenne un infallibile arciere.
A fare le spese dell’abilità di Eros furono tutti coloro che, venivano raggiunti da una delle frecce, cadendo così inesorabilmente vittime del mal d’amore.
Nella mitologia romana, era figlio di Venere, dea dell'amore, e di Vulcano, dio del fuoco.
Noto soprattutto come il dio giovane e bello che si innamorò di Psiche, una fanciulla bellissima.
In altri racconti appare come un ragazzo dispettoso che colpisce indiscriminatamente uomini e dei con le sue frecce, facendoli innamorare perdutamente.
Nelle raffigurazioni artistiche di solito Cupido appare come un bimbo nudo e alato, spesso bendato, con arco e frecce.

Antonina Messina
2025-05-09 06:31:49
Numero di risposte: 1
Eros è dunque una forza primordiale che pervade tutti gli esseri creati e ispira il loro bisogno di perpetuare la vita. Platone parla di Eros come di un’esigenza dell’anima. Platone, in particolare, lo unisce al concetto del Bello e al bisogno di conoscenza che è insito nell’anima. Il legame tra Amore, Bellezza, Anima, che unisce il mito antico e il pensiero filosofico si trasfigura nella meravigliosa favola di Amore e Psiche che ci viene narrata da Apuleio nel suo romanzo L’Asino d’oro. Pur sotto metafora, la vicenda dimostra la stretta unione fra Amore e Anima. Eros è stato descritto come un dio dispettoso e indisciplinato.

Iacopo Basile
2025-05-09 06:25:25
Numero di risposte: 1
Eros era incontenibile: un momento era sereno e tranquillo, l’attimo dopo scagliava frecce a caso facendo innamorare e ammattire gli dei e gli uomini. Afrodite non ne poteva proprio più: quando sarebbe cresciuto quel monello? Lo amava con tutte le sue forze, ma in certi momenti lo trovava insopportabile.
Eros divenne dolce, buonissimo e, soprattutto, giudizioso. Niente più sbalzi d’umore né scatti d’ira senza motivo. Anche le frecce andavano a buon segno: mirava bene e con coscienza.
Eros avrebbe dato al fratello quel pizzico di brio che, si sa, rende l’amore stuzzicante; Anteros, dal canto suo, avrebbe garantito per una corretta condotta di Eros, un suo giusto equilibrio e il profondo rispetto per i sentimenti di tutti.
Sarà pur vero che l’amore non è bello se non è litigarello; se non è anche dolce e reciproco però, è difficile che porti a qualcosa di buono.
Eros, insieme ad Anteros, si impegnò perché l’amore fosse anche pace e serenità.