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Perché si dice Nemesi?

Barbara Ferri
Barbara Ferri
2025-07-26 23:30:41
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La parola Nemesi si riferisce alla personificazione della giustizia divina, ovvero evento che punisce un crimine o che ribalta una fortuna, ed è anche sinonimo di arcinemico. Questa è una parola molto interessante perché vive una doppia vita raccontando fenomeni e personaggi di smalto particolarmente brillante. C’è una nemesi tradizionale, ed è quella riportata da tutti i dizionari: è la nemesi che si astrae a partire da Nemesi, la dea greca della giustizia. La possiamo chiamare giustizia riparatrice, la possiamo chiamare vendetta: è una forza che genera equilibrio, e che quindi interviene dispensando letizia o angoscia, portando rivincite e persecuzioni, e ribaltando le fortune umane secondo i metri della pietas e della colpa. È la personificazione di una forza che impone espiazioni e appiana eccessi — la cosa, specie brutta, che scrive l’ultima voce del conto sbilanciato e lo chiude. Il che, beninteso, è in linea con il pensiero greco, che non censura solo il crimine, ma che vede una china pericolosa anche nella troppa fortuna. Si può quindi parlare di come l’imprendibile banda criminale abbia trovato la propria nemesi nella sicumera che le ha fatto commettere una leggerezza e quindi scoprire, della nemesi storica che ha rovesciato un’ambizione imperialista, della nemesi che all’ultima partita sfila dalle mani della zia, fino ad allora imbattuta, la sedicesima coppa di briscola del circolo Il Castagnaccio.