:

Chi è la dea Io?

Cleros Guerra
Cleros Guerra
2025-07-27 07:13:00
Numero di risposte : 3
0
Il mito e la tradizione classica, le storie più belle ed appassionanti sono nate in epoche a noi lontane, eppure ancora oggi sono capaci di emozionarci. Un fiume, una ninfa. E’ giovane e leggiadra, sta tornando verso casa dove il padre Inaco la attende. Qualcuno la osserva ammirato, è uno sguardo pieno di desiderio, lo sguardo di Zeus, il signore dell’Olimpo. Io, che aveva ben compreso che quella non era solo una giovenca, la affidò ad un guardiano di eccezione: Argo dai cento occhi, mentre due delle sue pupille dormivano, le altre erano costantemente posate su Io che pascolava sui prati. Lì erano le sue sorelle e suo padre, ma nessuno sapeva intravedere nella bella giovenca la fanciulla di un tempo. Il padre le porse dell’erba da brucare ed Io, non avendo altro modo per farsi riconoscere, con la zampa tracciò una scritta sulla polvere. Giove, che aveva visto tutto e non poteva tollerare che Io subisse ulteriori sofferenze, decise di inviare Mercurio a liberare la sua prediletta. L’ira di Giunone non era ancora placata e la povera Io venne costretta a peregrinare per il mondo finché non giunse sulle sponde del Nilo dove, esausta, supplicò Giove di avere pietà di lei. E sapete com’è, un marito fedifrago spesso sa giocare con le parole e sa convincere anche la moglie più diffidente. E così Giove riuscì a persuadere Giunone che non aveva nulla da temere da Io ed una volta estinta l’ira divina della dea Io riprese le sue aggraziate fattezze di fanciulla.
Demi Guerra
Demi Guerra
2025-07-27 07:09:00
Numero di risposte : 2
0
Io è la figlia di Inaco, signore di Argo, e di Melia, e sacerdotessa di Era. La sua trasformazione in vacca è dovuta alla gelosia di Era. Zeus le si accosta in forma di toro. Io viene da ultimo collocata in cielo come costellazione. Il mito d'Io ebbe dagli antichi spiegazioni razionalistiche. I moderni considerano Io come la luna. La leggenda d'Io si sarebbe trapiantata in Egitto in seguito a conoscenza, da parte dei Greci, d'Iside. Io giunge in Egitto e quivi, bene accolta e ritornata alla sua primitiva forma, diviene madre di Epafo. Io viene rappresentata come vacca, poi come fanciulla con corna di vacca, da ultimo come fanciulla.
Annalisa Colombo
Annalisa Colombo
2025-07-27 07:06:51
Numero di risposte : 3
0
Io è un personaggio della mitologia greca e sacerdotessa di Era argiva, secondo la maggior parte delle versioni figlia di Inaco, dio fluviale e re di Argo. In altre tradizioni, è figlia di altri re di Argo, tra cui Iaso, Triopa o Peiraso. In tutte le versioni è comunque l'amante di Zeus e la madre di Epafo. A causa della sua storia mitologica, Io viene spesso raffigurata come una giovane donna con in testa le corna di una mucca. Per questo fu spesso confusa ed identificata con due divinità egiziane e accostata alla Luna. Zeus, a causa di un incantesimo gettato da Iunge, figlia di Pan e di Eco, si innamorò di Io, ma poiché temeva la gelosia di Era quando la andava a trovare la nascondeva in una nuvola dorata. Era ne reclamò la proprietà e la affidò ad Argo Panoptes, ordinandogli di legare la mucca ad un albero di olivo presso Nemea, per poi punire Iunge trasformandola in un torcicollo. In seguito Era mandò un tafano ad assillare Io, che cominciò a correre per tutto il mondo conosciuto per sfuggire all'insetto. Arrivata al braccio di mare tra Europa e Asia attraversò a nuoto lo stretto che prese il nome di Bosforo ed infine giunse in Egitto, dove partorì Epafo, riacquistando le fattezze umane.
Carmela Silvestri
Carmela Silvestri
2025-07-27 05:56:24
Numero di risposte : 1
0
Io era la sacerdotessa d’un tempio vicino a Micene, sacro a Hera. La sacerdotessa Io era giovane e assai bella e quando Zeus la vide la prima volta subito se ne innamorò. Zeus, volendo liberare la sacerdotessa Io dalla sua prigionia, ordinò ad Hermes di liberare la giovenca. Io era libera. La sacerdotessa, ancora sotto le sembianze di giovenca, oltrepassò il Bosforo, che in greco significa appunto «Passaggio della Giovenca» e giunse in Fenicia, eppoi in Egitto. Qui finalmente Zeus riuscì a fermare Io; la liberò dal tafano e le restituì l’aspetto di donna. Tuttavia due corte corna le rimasero sul capo, simili alle corna della Luna quando è al primo e all’ultimo quarto. Da Io nacque Epàfo, che fu poi re d’Egitto e costruì la capitale Menfi.
Baldassarre Marchetti
Baldassarre Marchetti
2025-07-27 04:51:49
Numero di risposte : 2
0
Io è collegata anche alla sposa di Zeus, la dea Era, della quale è una sacerdotessa in Argo. Era diventa la persecutrice di Io. Proprio per farla sfuggire a questa persecuzione Zeus la trasforma in vacca. Io è raffigurata in forma di vacca, tra Argo ed Ermete. Io è rappresentata prima come una vacca dal volto umano, poi come una fanciulla con piccole corna. Con quest'ultimo aspetto, seduta su una roccia custodita da Argo, mentre Ermete si avvicina per liberarla, Io compare in pitture di Pompei e in quelle della “Casa di Livia” sul Palatino. Gli Egiziani talvolta la identificano con Iside. In funzione cosmogonica Io è eponima, capostipite e produttrice di varie piante alimentari.