Chi è la dea protettrice del focolare?

Jelena De Santis
2025-05-15 13:05:32
Numero di risposte: 2
Vesta era dea protettrice della casa e del focolare domestico, nonché custode del focolare pubblico che ardeva nel suo tempio. Roma sarebbe nulla senza le vestali, cioè senza il suo unico sacerdozio femminile incentrato sulla figura di mater familias. Le vestali sono presenti fin dai tempi della fondazione di Roma: sacerdotesse vergini legate al culto antichissimo di una dea di cui non si sa nulla, che fu poi sostituita proprio da Vesta. In seguito, rapportando il concetto di famiglia alla tribù, alla patria, ritroviamo il focolare pubblico, protetto dalla benedizione di Vesta. Il simbolo del fuoco allude a un moto ascendente, un’azione conquistatrice, e il suo culto si perde nella storia dei popoli indoeuropei, che avevano in comune il rituale del fuoco domestico attorno al quale la famiglia si riuniva in venerazione e raccoglimento. La donna, infatti, custodiva il fuoco che avrebbe portato il bambino a diventare cittadino romano. Non c’è una fondazione di città che non passi attraverso le due figure del padre e della madre, la cui unione è benedetta solo se ispirata al costume dei padri, a Roma. Quel fuoco, dunque, prima di essere fiamma viva che arde e brucia, è la tradizione stessa di un popolo che vedeva in esso la massima espressione dei suoi gloriosi ideali.

Giuliana Farina
2025-05-07 01:37:19
Numero di risposte: 5
Estia nel pantheon delle divinità greche, era la dea del focolare domestico, dell’architettura sacra e del culto familiare.
Era una delle dodici divinità olimpiche, quindi, era una dea importante, oggetto di venerazione e culto.
Estia, oltre ad essere la protettrice della casa e della famiglia, era la divinità venerata in occasione delle cerimonie religiose legate al fuoco sacro.
Il cerchio era il suo simbolo e la sua presenza spirituale era avvertita nella fiamma viva del focolare circolare posto al centro delle abitazioni.
Anche il braciere rotondo posto nei templi di tutte le altre divinità, con la sua fiamma viva e perpetua, simboleggiava la protezione di Estia.
Il fuoco di Estia rappresenta il benefico e indispensabile compagno degli uomini, il fuoco che riscalda e alimenta, che purifica e nobilita, che cuoce i cibi, che accoglie le offerte e le libagioni agli dei.
Pur essendo una delle divinità olimpiche, Estia non era spesso oggetto di miti e racconti, ma la sua presenza era considerata essenziale per la vita quotidiana e familiare degli antichi greci.

Patrizia Marini
2025-05-07 00:50:57
Numero di risposte: 2
La dea greca che proteggeva ogni focolare era Estia, la romana Vesta.
Nell’antica Grecia la divinità del fuoco domestico è Estia, che significa appunto «focolare».
Estia protegge i sacrifici che si compiono in privato, ma con l’invocazione del suo nome cominciano anche tutte le altre cerimonie.
In ogni tempio greco c’è un angolo consacrato a Estia, così come nel più importante edificio pubblico della città.
Il mito la fa figlia di Crono e Rea (Titani), sempre vergine e protettrice dei supplici.
La dea romana corrispondente a Estia è Vesta, che a Roma era oggetto di un culto molto significativo e aveva un collegio di sacerdotesse (le vestali) che custodivano il fuoco sacro.

Lorenzo De rosa
2025-05-07 00:07:18
Numero di risposte: 1
Vesta, figlia di Saturno e di Opi, sorella di Giove, Nettuno, Plutone, Cerere, Giunone, è una figura della mitologia romana corrispondente a Estia.
Vesta, la dea del focolare domestico, era venerata pubblicamente nel tempio di Vesta, i cui resti sono ancora visibili nel Foro romano, e privatamente in ogni casa romana.
Il suo culto pubblico consisteva nel mantenere sempre acceso il fuoco sacro nel tempio a lei dedicato, compito affidato alle vestali.
Vesta è raffigurata anche seduta in trono con in mano una patera per il sacrificio e lo scettro.
Vesta, dea del focolare, era associata a Vulcano, dio del fuoco, come anche dimostrato dal Portico degli Dei Consenti, dove tra le coppie dei duodecim deos Consentis trovava posto anche quella formata da Vesta e da Vulcano.
Il culto romano trova corrispondenza in quello greco di Estia, figlia di Crono e Rea.
La posizione dell'Atrium Vestae, il complesso di edifici dato dal Tempio di Vesta e dalla Casa delle Vestali, esterno ai confini degli abitati del Palatino e del Quirinale, fa ritenere che il culto di Vesta fosse un culto pubblico condiviso tra genti Latine e Sabine.
Il culto del fuoco viene fatto risalire ad un'antica concezione religiosa naturalista degli Indoeuropei, della quale sarebbero un'ulteriore attestazione il dio vedico Agnis ed il culto del fuoco di Estia in Grecia.
A Roma i primi due fuochi sarebbero stati trasportati nella figura di Vesta, e il terzo in quella di Vulcano.
Il fuoco sacro, custodito nel tempio di Vesta a Roma, venne spento nel 391 d.C. per ordine dell'imperatore Teodosio, perché culto pagano.
La dea Vesta veniva celebrata nelle Vestalia che si svolgevano nella settimana che va dal 9 giugno al 15 giugno.
Il primo giorno delle celebrazioni era dedicato all'apertura annuale del tempio per i riti sacrificali.
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