Chi è Ermes nella mitologia?

Piccarda De Angelis
2025-04-30 19:22:21
Numero di risposte: 4
Ermes, figlio di Maia e di Zeus, fu fin dalla nascita assai vivace, tanto che dopo poche ore di vita commise il suo primo furto.
Ermes volle fare un patto con Apollo: in cambio del perdono gli avrebbe dato uno strumento musicale che aveva appena costruito con un guscio di tartaruga, un ponticello sul quale erano ben tese sette corde di budello di pecora.
Lo strumento, che avrebbe accompagnato il canto con una soave melodia, era la lira.
Apollo si placò e accettò il dono.
Il giovane Ermes era assai ingegnoso: dopo la lira fece uno zufolo che incuriosì nuovamente Apollo.
Ermes affermò che se ne sarebbe privato solo se in cambio avesse ottenuto qualcosa che fosse di pari valore.
Apollo gli offrì un bastone da mandriani: non era uno scambio equo, per cui Ermes gli chiese anche di essere istruito nell’arte augurale.
A questo punto Zeus, stanco dei raggiri nei quali Ermes era implicato e anche delle bugie che il dio non poteva fare a meno di dire, gli propose un accordo: Zeus lo nominava araldo e messaggero degli dèi con la proibizione di dire menzogne ed Ermes otteneva in cambio una verga, un cappello rotondo e un paio di sandali alati.
Con questi oggetti, per volontà di Zeus, il dio divenne protettore dei commerci, dei viandanti e del gioco d’azzardo, nonché messaggero degli dèi.
L’equivalente latino del dio Ermes è Mercurio.
Mercurio è raffigurato nella sua veste di messaggero, equipaggiato per il viaggio con calzari alati, un cappello a larghe tese e il caduceo, ovvero un bastone di alloro o di olivo, con due ali all’estremità superiore e intrecciato con due serpenti.
Il mito racconta infatti che Mercurio un giorno avesse separato due serpi che combattevano fra loro.
Il caduceo era quindi simbolo di pace e, di conseguenza, anche di prosperità e di commerci.

Asia Guerra
2025-04-30 17:23:31
Numero di risposte: 2
Era considerato il messaggero degli dei, non solo perché poteva comunicare con il mondo degli umani, ma anche perché mediava per risolvere i conflitti.
Il mito di Hermes ci parla di uno degli dei più versatili di tutta la mitologia greca.
Una delle divinità più attive e irrequiete, era considerato il protettore di numerose attività, come il commercio, l’astuzia, i confini e i viaggiatori che li attraversano, nonché i ladri e i bugiardi, oltre che guida delle anime dei morti e messaggero divino.
È rappresentato come un giovane bello e atletico, dalle grandi abilità oratorie e sempre scherzoso.
Indossa un cappello e ha le ali a volte sui sandali, altre sui piedi.
Per questo è in grado di spostarsi in fretta.
Hermes era figlio di Zeus e della Pleiade Maia.
Era considerato capo dei sogni, custode delle porte e spia notturna, ma alla fine fu consacrato messaggero degli dei.
Il mito di Hermes è in realtà una raccolta di molti miti, poiché, sebbene non ne fosse il protagonista principale, è apparso in molti degli episodi più rilevanti di mitologia greca.
La parola ermeneutica, o arte di interpretare significati nascosti, deriva proprio dal nome di questa divinità che nella mitologia romana prendeva il nome di Mercurio.

Luisa Silvestri
2025-04-30 17:18:57
Numero di risposte: 2
Il dio greco Hermes è chiamato Mercurio nella mitologia romana. Anche se sono nomi diversi è la stessa divinità e viene rappresentata allo stesso modo in dipinti, mosaici, incisioni, sculture, ecc.
Hermes era figlio di Zeus – il padre di tutti gli dei – e della ninfa Maya.
I greci gli attribuivano molteplici funzioni: era il messaggero di Zeus, suo padre, guida delle anime dei morti all’inferno, simbolo di prosperità tra gli uomini e protettore dei viaggiatori, dei mercanti e dei ladri.
I greci descrivevano il suo personaggio come ingegnoso, abile e astuto.
Insomma, sarebbe l’immagine riflessa di qualsiasi giovane, attraente, nel fiore degli anni e senza problemi, molto furbo e mendace, ma senza essere mai scoperto.
La sua raffigurazione più comune è quella di un giovane di bell’aspetto, con un cappello alato e dei sandali, anch’essi alati, che gli permettevano di muoversi a una velocità incredibile.
In mano portava un bastone che serviva per fare incantesimi o per ipnotizzare le persone.

Pierfrancesco Ferri
2025-04-30 16:28:00
Numero di risposte: 1
Ermes è una delle divinità più versatili e dinamiche del pantheon greco.
Conosciuto come il dio messaggero degli dèi, Ermes rappresenta la velocità, l’ingegno e la comunicazione.
Era il protettore dei viaggiatori, dei mercanti, e persino dei ladri, riflettendo la sua natura poliedrica e ambivalente.
Spesso raffigurato con i suoi caratteristici sandali alati e il caduceo, il bastone avvolto da serpenti, Ermes è una figura centrale nei miti greci, agendo come mediatore tra gli dèi e gli uomini.
Ermes, figlio di Zeus e della ninfa Maia, nacque in una grotta del monte Cillene in Arcadia.
Sin dalla sua infanzia, Ermes dimostrò il suo spirito astuto e ingegnoso.
Ermes svolgeva numerosi ruoli tra gli dèi.
Era il messaggero principale di Zeus, incaricato di portare i decreti divini agli uomini e di comunicare tra gli dèi stessi.
Grazie ai suoi sandali alati, Ermes era in grado di muoversi rapidamente tra il mondo divino e quello umano, e spesso viaggiava anche nel regno dei morti per accompagnare le anime dei defunti agli inferi, un ruolo che lo legava alla figura di Psicopompo, guida delle anime.
Oltre a essere il messaggero degli dèi, Ermes era anche il dio protettore dei viaggiatori, dei commercianti e della buona sorte.
Si credeva che potesse garantire viaggi sicuri e prosperità negli affari, rendendolo una divinità molto amata dai mercanti greci.
Ermes era noto per il suo carattere gioviale e il suo spirito libero, ma anche per la sua abilità oratoria e il suo fascino.
Le sue doti lo rendevano un intermediario ideale tra mondi e persone diverse, capace di risolvere problemi e di trovare soluzioni in situazioni difficili.
Ermes era associato anche all’eloquenza, all’astuzia e persino al furto.
Come protettore dei ladri, il suo culto rifletteva una certa ambiguità morale, ma questo lo rendeva anche un dio estremamente umano, con pregi e difetti.
Questo lo rendeva un dio estremamente umano, con pregi e difetti.

Maria Piras
2025-04-30 15:37:44
Numero di risposte: 1
Ermes è il dio messaggero, ma anche dio della pastorizia e del commercio, psicopompo, patrono dei viaggiatori e finanche dei ladri, simbolo di quella particolare astuzia pratica che i Greci definivano mêtis.
Figlio di Zeus e di Maia, che lo partorì in una caverna del monte Cillene.
Ermes si configura quale intermediario fra uomini e dèi, e in generale egli è ritenuto il dio benevolo e ‘filantropo’ per eccellenza.
Gli si attribuiscono relazioni amorose con Afrodite e con diverse mortali, da cui ebbero origine fra gli altri Autolico, Evandro, Buno re di Èfira/Corinto, e per la tradizione romana i Lari, protettori dei crocicchi e della prosperità di Roma.
Secondo alcuni figlio di Ermes sarebbe anche il dio Pan, che fonti isolate vogliono nato da Penelope durante la ventennale assenza di Odisseo.
Ermes è venerato per lo più come dio delle soglie e dei confini, ma anche come protettore della gioventù e del suo felice sviluppo.
In quanto inventore della lira e della zampogna, egli figura spesso accanto alle Muse e ad Apollo in qualità di patrono delle arti musicali.

Daniela Giuliani
2025-04-30 14:51:16
Numero di risposte: 1
Ermes, figlio di Zeus e Maia, dimostrò ingegno già dalla nascita rubando un gregge al fratello Apollo.
Creò la prima lira con un guscio di tartaruga, affascinando Apollo e ottenendo il perdono per il furto.
Zeus, divertito dalle azioni di Ermes, lo nominò messaggero degli dei e protettore dei viaggiatori e mercanti.
Ermes è associato ai ladri e guida le anime dei mortali negli inferi, avendo una natura versatile e ingegnosa.
Tra i suoi figli più noti ci sono Autolico, re dei ladri, e Pan, il dio musicista;
il suo equivalente romano è Mercurio.
In uno dei tanti momenti di infedeltà verso la moglie, Zeus generò con Maia, figlia di Atlante, Ermes.
Questi diede prova delle sue abilità fin dalla nascita.
Recatosi infatti, appena nato in Tessaglia rubò un gregge al fratello maggiore Apollo, lo portò in giro per tutta la Grecia facendo camminare gli animali al contrario per confondere le tracce e, tornato in Arcadia dove era nato, sacrificò due animali.
Nello stesso periodo, con il guscio di una tartaruga, creò la prima lira.
Apollo, accortosi del furto, si recò sull'Olimpo a protestare con Zeus e il re degli dei ordinò al figlio neonato di restituire al fratello il gregge.
Ermes non poteva però risarcire i due animali morti, ma Apollo, incantato dal suono della lira, si accontentò di quella e, anzi, lasciò al giovane dio tutto il resto del gregge.
Questo episodio lasciò il padre Zeus divertito, e decise di fare di Ermes il messaggero degli dei.
Il dio fu anche protettore e guardiano delle strade e dei viandanti, patrono dei mercanti e, grazie alla sua prima avventura, dei ladri.
Era anche colui che conduceva negli inferi le anime dei mortali.
Ebbe molti figli, tra i più famosi Autolico, che ereditò dal padre la passione del furto e fu re dei ladri, e Pan, dio musicista.
Il suo equivalente presso i romani era Mercurio.

Ortensia Russo
2025-04-30 14:45:22
Numero di risposte: 2
Ermes è la divinità greca cui corrisponde il latino Mercurio.
Figlio di Zeus e di Maia, nacque in una grotta del Monte Cillene in Arcadia.
Tra i grandi dei dell’Olimpo E. ha un posto subordinato, per quanto faccia parte certamente degli dei antichi.
Il nome, che compare in molte forme affini, significa «cumulo di pietre», ed è passato di fatto a indicare l’ erma, cioè il pilastro sormontato da un busto che in età antichissima doveva essere solo una pietra ritta.
Mucchi di pietre ed erme si usarono fin dalla età più antica come segni di confine o anche indicatori stradali: di qui, tra le funzioni di E., quella di protettore dei viandanti e dio viandante egli stesso.
E. è anche il messaggero degli dei, abile nel discorso e insieme scaltro e veloce.
È un aspetto, questo di E. pastore, che autorizza a connettere sempre più la sua figura con il Peloponneso e l’Arcadia dove il suo culto è più largamente testimoniato che altrove.
La fantasia mitico-religiosa dei Greci lo ha immaginato agile, snello e giovane, riconoscendogli per tal via un’ultima importante funzione, quella di dio della palestra, della gioventù e della scuola.
E. è anche il dio viandante e il messaggero degli dei, abile nel discorso e insieme scaltro e veloce.
Forse il carattere prevalentemente o almeno frequentemente funerario dei cumuli di pietre spiega la funzione di E.-psicopompo, accompagnatore delle anime nell’oltretomba.