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Qual è il significato esoterico di Ermes?

Raffaella Galli
Raffaella Galli
2025-05-13 18:06:06
Numero di risposte: 4
Ermes è il messaggero degli dei, abile nel discorso e insieme scaltro e veloce. Il nome, che compare in molte forme affini, significa «cumulo di pietre», ed è passato di fatto a indicare l’ erma, cioè il pilastro sormontato da un busto che in età antichissima doveva essere solo una pietra ritta. Mucchi di pietre ed erme si usarono fin dalla età più antica come segni di confine o anche indicatori stradali: di qui, tra le funzioni di E., quella di protettore dei viandanti (che protegge dai ladri e dai pericoli, ma anche dalla minaccia degli spettri) e dio viandante egli stesso. Forse il carattere prevalentemente o almeno frequentemente funerario dei cumuli di pietre spiega la funzione di E.-psicopompo, accompagnatore delle anime nell’oltretomba. La fantasia mitico-religiosa dei Greci lo ha immaginato agile, snello e giovane, riconoscendogli per tal via un’ultima importante funzione, quella di dio della palestra, della gioventù e della scuola. Sempre al tipo pastorale si connettono la natura fallica del dio e le doti di ladro abilissimo.
Andrea Marini
Andrea Marini
2025-05-01 00:10:06
Numero di risposte: 3
Ermes è dio messaggero, ma anche dio della pastorizia e del commercio, psicopompo, patrono dei viaggiatori e finanche dei ladri, simbolo di quella particolare astuzia pratica che i Greci definivano mêtis. Gli si attribuiscono relazioni amorose con Afrodite e con diverse mortali, da cui ebbero origine fra gli altri Autolico, Evandro, Buno re di Èfira/Corinto, e per la tradizione romana i Lari, protettori dei crocicchi e della prosperità di Roma. Ermes è venerato per lo più come dio delle soglie e dei confini, ma anche come protettore della gioventù e del suo felice sviluppo. In quanto inventore della lira e della zampogna, egli figura spesso accanto alle Muse e ad Apollo in qualità di patrono delle arti musicali. Il romano Mercurio ereditò progressivamente le principali prerogative di Ermes e ottenne un culto ufficiale a partire dal 495 a.C., quando gli venne dedicato un tempio sull’Aventino.