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Quante teste aveva Scilla?

Zelida Barone
Zelida Barone
2025-07-09 23:28:24
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Secondo gli antichi Scilla latrava come un cane, aveva dodici piedi invisibili e sei lunghissimi colli con sei teste e, in ogni bocca, tre file di denti fitti e serrati. Scilla e Cariddi compaiono anche, con le stesse caratteristiche, nel mondo latino. Virgilio oltre all’iconografia tradizionale mostra di conoscere anche «Scille biformi», che situa nel mondo infero. Esiste inoltre un’altra Scilla, figlia del re Niso di Mègara, nota per essersi innamorata di Minosse, re di Creta, mentre questi assediava Megara. Secondo la leggenda Scilla, per favorire l’amato, strappò dal capo del padre il capello porporino da cui dipendeva la sua vita. Un’altra tradizione vuole invece che Minosse, sconvolto e disgustato dal gesto di Scilla, dopo la vittoria desse ordine di salpare lasciando la giovane a Megara, e che costei, furibonda, si buttasse in mare per inseguire la nave. Suo padre Niso, già mutato in aquila marina, si sarebbe slanciato per afferrarla e straziarla, ma Scilla si sarebbe ritrovata in quell’attimo trasformata in un uccello piumato, detto Ciris. Ciris è il titolo di un poemetto incentrato appunto sulle vicende mitiche di questa Scilla, compreso nell’Appendix Vergiliana.